Legnano, rapina in pieno centro: incastrato dalle tracce lasciate sui social

Pochi minuti prima il 22enne, che aveva strappato una catenina d'oro alla sua vittima, aveva provato a rubare anche uno smartphone, poi recuperato, accedendo da questo al suo profilo social personale

Polizia, foto generica

Polizia, foto generica

Legnano (Milano), 2 settembre 2022 -  Aveva strappato la catenina d’oro dal collo di un 15enne dopo aver momentaneamente sottratto anche lo smartphone a un amico della sua “vittima”: a distanza di due mesi dall’episodio gli agenti del commissariato di Legnano, a conclusione dell’attività di indagine compiuta dalla squadra investigativa, lo hanno arrestato anche perché sullo smartphone poi recuperato l’incauto rapinatore non aveva resistito al richiamo dei social, accedendo a un suo account e lasciando così una traccia indelebile della sua identità.

La Polizia di Stato ha eseguito ieri l'ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere nei confronti di un cittadino tunisino di 22 anni, irregolare sul territorio nazionale e con a carico numerosi precedenti di Polizia, ritenuto responsabile del reato di rapina nei confronti di un ragazzo minorenne italiano di 15 anni e del reato di tentato furto con strappo nei confronti di altri due ragazzi minorenni di 14 e 16 anni avvenuta nell’area del centrale parco falcone Borsellino la sera dello scorso 30 giugno.

Il 22enne in quell’occasione aveva prima sottratto con forza il telefono smartphone al ragazzo di 14 anni che, successivamente, era riuscito a recuperare il maltolto. Subito dopo aveva cercato di strappare la catenina d'oro dal collo del 16enne, senza riuscirci, ed infine aveva afferrato violentemente per il collo il 15enne del gruppo, strappatogli con forza la collanina oro e riuscendo questa volta ad allontanarsi con il bottino. Incredibile a dirsi, nei pochi minuti in cui il 22enne aveva avuto tra le mano lo smartphone del 14enne la prima cosa che aveva avuto il desiderio impellente di fare, probabilmente perché certo di non avere alcuna reazione dal derubato è stata… accedere a un suo profilo social, un elemento che poi è risultato fondamentale agli investigatori per il suo riconoscimento.

Gli investigatori hanno infatti estrapolato la foto del giovane dal profilo del social network rimasto in memoria sul telefono del 14enne e l’hanno immediatamente riconosciuto in quanto persona già a loro nota per ripetuti controlli anche nell'ambito di servizi straordinari di controllo del territorio. Gli agenti hanno monitorato e seguito il 22enne, che nel frattempo si è reso responsabile di un ulteriore reato commesso a Rimini e nella giornata di ieri, ricostruito un solido impianto probatorio, su richiesta della Polizia di Stato, il G.I.P. del Tribunale di Busto Arsizio ha emesso a carico del cittadino tunisino l'ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere. Essendo senza fissa dimora, gli agenti del Commissariato di Legnano hanno eseguito un servizio mirato di appostamento nei luoghi cittadini e nei comuni limitrofi, che gli stessi investigatori, durante l'attività di indagine, avevano accertato essere frequentati dal 22enne: nel tardo pomeriggio di ieri, nel centro di Legnano, è stato rintracciato ed arrestato. Gli agenti lo hanno anche indagato in stato di libertà per il reato di ricettazione, perché trovato in possesso di un telefono smartphone rubato.