Acqua inquinata, chiusi due pozzi a Rescaldina: rischio approvvigionamento?

Il sindaco rassicura: "I cittadini non hanno bevuto acqua inquinata perchè 'l'alert' è scattato prima". Ma i 5Stelle attaccano: A quali rischi si sono esposti i residenti?

Problemi idrici a Rescaldina

Problemi idrici a Rescaldina

Rescaldina (Milano), 24 giugno 2022 - "I cittadini non hanno bevuto acqua inquinata perchè 'l'alert' è scattato prima". Il sindaco Gilles Ielo fa chiarezza dopo gli attacchi politici di questi giorni legati all'emergenza idrica e soprattutto alle recenti analisi sulle acque emunte dal pozzo idropotabile di via Pascoli hanno identificato la presenza del Mebicar sopra la soglia di superamento. "Noi non peschiamo ovviamente dalla prima falda, che è inquinatissima ma prendiamo dalla seconda, che è ancora più in profondità. Esistono nell'acqua delle sostanze e vi sono parametri di legge che forniscono i livelli per reputarli pericolosi o meno. Il pozzo è stato chiuso prima che raggiungesse i limiti previsti, Cap provvede a monitoraggi in maniera costante e ha agito per tempo, chiudendo il pozzo prima che vi fossero pericoli per la salute.

Attualmente i pozzi chiusi sono due: quello di via Pascoli e quello di via Dell'Acqua. Negli altri pozzi sono già installati i carboni attivi, la qualità dell'acqua è quella che arriva in tutti i comuni. Nel momento in cui è stato rilevato il problema di via Pascoli si è agito in modo preventivo con la chiusura, poi è stato chiuso anche il secondo: ribadisco che pericolo per la salute non ce n'è e nessuno ha bevuto acqua inquinata. E' stata un'attenzione mostrata dal gruppo Cap: nel momento in cui i valori hanno dato preoccupazione, ha provveduto a chiudere la fornitura da quei pozzi e prevedere l'installazione di quei filtri che già nei quattro pozzi del paese sono presenti". Il sindaco assicura che non ci sono problemi per la salute pubblica: "In ogni caso se dovessero esserci problemi nella fornitura del servizio, col collegamento tra Rescaldina e Castellanza, sarà assicurata l'eventuale approvvigionamento. Non abbiamo poi segnalazioni di problematiche in merito nonostante la grande siccità, non ho emesso ordinanze in quanto al momento non ve ne è bisogno. A livello di comunicazione è evidente che non occorre creare allarmismo e se non vi sono pericoli non occorre fare titoloni nè comunicati stampa: abbiamo gestito la faccenda in modo professionale".

Di altro avviso il Movimento Cinque Stelle di Rescaldina che sul tema ha fatto alcune domande all'amministrazione Ielo: "Da quanto tempo l’acqua che i cittadini bevevano era inquinata? E a quali rischi si sono esposti? Da dove arriva questo Mebicar (che ci risulta essere un principio attivo farmaceutico, che nelle acque non dovrebbe esserci)? E’ questo l’unico pozzo inquinato o ce ne sono altri, perché a noi risulta che non sia il solo ad essere stato chiuso. In ultimo, il cronoprogramma dei lavori prevede una durata di 68 giorni, quindi è probabile che per tutta l’estate del 2022, il pozzo non sarà utilizzabile; in un momento di emergenza idrica, momento che porta molte amministrazioni a razionare l’acqua, a Rescaldina si chiudono i pozzi perché inquinati. Ma soprattutto, perché l’amministrazione ha ritenuto di non informare i cittadini che stavano bevendo, o quantomeno avevano bevuto acqua inquinata e che si andava verso la chiusura dei pozzi? Era forse prioritario presenziare ai tornei di scopa o a colossali mescite di birra rispetto che ad informare i cittadini su di un tema così importante? Oppure è meglio che i cittadini vivano nell’eterna convinzione che tutto va sempre bene?".