Magenta, rimosse dal Ticino oltre tre tonnellate di pesci siluro in quattro anni

È il bollettino di guerra nella lotta al più temibile predatore del fiume azzurro, una minaccia per tante specie in via d’estinzione

Pesce siluro

Pesce siluro

Magenta, 24 luglio 2021  - Oltre tre tonnellate di pesci siluro rimossi dal Ticino in quattro anni. È il bollettino di guerra nella lotta al più temibile predatore del fiume azzurro, una minaccia per tante specie in via d’estinzione. Il dato esatto parla di 3.3 tonnellate tra il 2016 e il 2021, nell’ambito del progetto “Life Ticino Biosource“, finanziato dall’Ue. Ma la battaglia contro il siluro non si ferma, soprattutto nelle aree del Pavese dov’è stata realizzata la prima e unica zona in Italia per la riproduzione dello storione Acipenser naccarii, la cui diffusione – dopo un periodo in cui ha rischiato di scomparire – è stata rallentata anche dalla voracità del siluro. In quell’area, infatti, le operazioni di contenimento hanno permesso di eliminare almeno il 50% dei siluri.

«Negli ultimi 15 anni il controllo è stato continuativo e l’attenzione resta alta – spiega la consigliera del Parco del Ticino, Francesca Monno – Bisogna limitare il più possibile la presenza di questa specie, anche se molto dipenderà dalle risorse a disposizione. Il contributo dei pescatori è determinante sia dal punto di vista operativo sia nella condivisione degli obiettivi".

Si presume che il siluro sia arrivato nel Ticino alla fine degli Anni 90, diffondendosi presto lungo tutta l’asta del fiume grazie alla variabilità infinita della sua dieta: nello stomaco dei siluri è stato infatti trovato ogni genere di pesci ma anche anatre, gamberi e topi. Inoltre la biologia riproduttiva ampia di questo pesce – da giugno a settembre – e la capacità di raggiungere con rapidità grandi dimensioni, hanno fatto il resto. Nel Ticino alcuni esemplari sono arrivati a toccare i 90 chili.