Incidente di Aosta, fatale per Federica Banfi un mix di errori

La giovane perse la vita a Capodanno sull’A5: ghiaccio, segnaletica e tempo da recuperare all’origine dello schianto

Federica Banfi 19 anni era un’atleta del Basket Canegrate

Federica Banfi 19 anni era un’atleta del Basket Canegrate

Canegrate (Milano), 4 luglio 2018 - La morte nella notte di Capodanno della diciannovenne canegratese Federica Banfi, in gita con l’oratorio in Val d’Aosta, fu una combinazione tragica di eventi. Da un lato emergerebbero le responsabilità del gestore dell’autostrada A5, dall’altro, però, anche quelle degli autisti coinvolti nello scontro, perché viaggiavano a velocità «non prudenziale»: è quanto si legge sulla perizia disposta dalla procura di Aosta - che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo - per far luce sull’incidente costato la vita alla giovane nella notte di San Silvestro, mentre era in gita insieme ad altri cento ragazzi degli oratori di Canegrate e San Gorgio su Legnano. Faceva molto freddo quella notte e la strada nei pressi di Chatillon era a tratti ghiacciata: Federica viaggiava a bordo di un minivan che, dopo non aver tenuto la strada ed aver sbandato mettendosi di lato, è stato colpito sulla fiancata dal pullman che seguiva, con a bordo i compagni di gita.

Emergono quindi due problematiche e due responsabilità distinte: il primo profilo per la perizia sarebbe quello della società Sav, che gestisce l’A5 tra Aosta e Quincinetto, per l’organizzazione del servizio spargisale, le modalità di segnalazione dei disagi attraverso cartelli (due quelli presenti e considerati non facilmente visibili) del pericolo di ghiaccio sulla carreggiata, la possibile scarsità di strumenti che potessero segnalare i cambiamenti atmosferici e dunque far intervenire i mezzi spargisale. Dall’altra la responsabilità dei conducenti dei due veicoli coinvolti nello scontro: partendo dal cronotachigrafo, il consulente tecnico di parte ha ricostruito che l’autista del bus procedeva a circa 85 chilometri orari al momento dello scontro. L’uomo stava infatti riguadagnando terreno rispetto al furgoncino che lo precedeva, sul quale viaggiava anche Federica Banfi, dopo essersi fermato a soccorrere un terzo automobilista che aveva perso il controllo proprio per il fondo ghiacciato. L’altro autista, alla guida del Fiat Ducato su cui si trovava la vittima, guidava a una velocità inferiore agli 85 chilometri orari, ma, in base alla perizia, comunque non adeguata, vista la perdita di controllo che ha preceduto lo scontro. Nello schianto altre quattro persone erano rimaste ferite in modo grave e ricoverate in prognosi riservata e altrettante in modo lieve, tra i quali l’autista del minivan.