Legnano, famiglia sul lastrico dorme in auto. Titolare piadineria: "Offro la colazione"

Un aiuto alla famiglia che da luglio è senza casa arriva da via Dante a Legnano

Francesca Cozzi, titolare della piadineria di via Dante a Legnarello

Francesca Cozzi, titolare della piadineria di via Dante a Legnarello

Legnano (Milano), 21 ottobre 2018 - «La colazione? Gliela offro io». Francesca Cozzi è proprietaria di una piadineria in via Dante a Legnarello. Come altri legnanesi è stata particolarmente colpita dalla vicenda di una famiglia rimasta senza casa che dal 2 luglio dorme in auto dove capita. «Credo che non avere un tetto sopra la testa sia devastante, ancora di più se ci sono anche ragazzi. Io non ho soldi, ma posso offrire cibo. Se gli fa piacere, la mia piadineria è aperta». La mano verso la famiglia di Andrea, 53 anni rimasto insieme a moglie e figli senza casa, è tesa. Sui pregiudizi della gente verso il capofamiglia, andato sul lastrico a causa del vizio del gioco, Francesca taglia corto: «Ho lavorato in un bar che aveva le slot machine prima di aprire la mia piadineria. Ho visto gente rovinarsi giorno dopo giorno. Non giudico mai gli altri e gli errori li facciamo tutti. Non mi piacciono perciò le persone che con cattiveria lo fanno con gli altri». Il riferimento è ai tanti commenti al vetriolo su internet «Una cattiveria disumana. Tutti bravi a giudicare, ma poi gli errori li facciamo tutti in altri modi ed in altri campi».

Intanto la questione è approdata nuovamente ai Servizi sociali del Comune. Rimane la solidarietà, quella mano tesa di Francesca nei confronti di questo nucleo famigliare. Per la famiglia però potrebbero esserci a breve diverse soluzioni ad iniziare da un housing sociale, soluzione già prospettata e rifiutata per problemi logistici. Tornando ad Andrea, è stato proprio il vizio del gioco a fargli perdere il lume della ragione. L’uomo è diventato un inquilino moroso per migliaia di euro nei confronti dell’Aler, che ha poi proceduto con lo sfratto a causa di diversi mancati pagamenti. Un precedente che gli costa anche un qualsiasi possibile reinserimento in strutture Aler. Viste queste difficoltà, il 53enne e la sua famiglia potrebbero quindi adesso contare soltanto su soluzioni temporanee o disponibilità di abitazioni che qualche privato potrebbe decidere di mettere loro a disposizione.