Case popolari, residenza negata a chi torna dai genitori: il sindacato protesta

A Magenta negato il certificato di residenza a due cittadini che sono tornati nella città dei genitori occupando i loro alloggi popolari

Gianangelo Bighiani  del Sicet

Gianangelo Bighiani del Sicet

Magenta (Milano), 13 marzo 2018 - Con l'entrata in vigore del nuovo regolamento «per la disciplina regionale dei servizi abitativi» a chi chiede di potersi riunire alla famiglia d’origine viene negato il certificato di residenza. Lo denuncia Gianangelo Bighiani, del Sicet Cisl di Legnano-Magenta, al quale sono stati segnalati due casi per altrettante persone alle quali il Comune di Magenta ha negato la residenza. «Ho protocollato in questi giorni in municipio una lettera per il sindaco e i capogruppo consiliari chiedendo su quali normative legali si basi la decisione del Comune di Magenta per negare il certificato di residenza a persone che di fatto sono tornate ad abitare in città nell’alloggio popolare dei genitori. Spero che in Consiglio comunale arrivi questo argomento e chi governa decida a tutela dei cittadini».

Il diniego alla residenza è stato opposto a due cittadini che sono tornati ad abitare con i genitori, assegnatari di alloggi popolari Aler in città, dopo un periodo di matrimonio o convivenza risoltosi con una separazione. «Queste persone prima hanno sempre avuto la residenza a Magenta. Poi si sono trasferite altrove perché hanno lasciato la famiglia. Adesso - commenta Bighiani - hanno la necessità di tornare ad abitare con la famiglia d’origine, ma a loro viene negata la residenza perché Magenta è stata tra le prime città ad adeguarsi alla normativa. Come sindacato sappiamo che ci sono dei Comuni dove questo non accade e si predilige rispettare i diritti. Difatti senza residenza non si può votare, non si può richiedere documenti, non si può neanche rinnovare la patente. È come se non esistesse. Se ne rendono conto i nostri amministratori?».

Il nuovo regolamento regionale ha cancellato anche la possibilità che i figli possano subentrare ai genitori nell’assegnazione dell’alloggio popolare al momento della loro morte. «Questo aspetto della normativa può anche essere accettato, perché non è detto che i figli abbiano gli stessi diritti dei genitori nell’ottenere la casa popolare, ma quello di negare la residenza a chi torna in famiglia ci sembra davvero una grande assurdità, proprio per l’esistenza dell’altra norma che vieta il subentro diretto». Il Sicet, al pari di altri sindacati degli inquilini, sta contestando con manifestazioni e presidi in tutta la Regione la propria contrarietà al regolamento entrato in vigore dal 5 febbraio.