I bisonti della strada sono poco amati.
Milano, 22 settembre 2018 - Un incrocio molto pericoloso. A segnalarlo è un lettore de Il Giorno, che già lo scorso 10 luglio aveva inviato una lamentela al comune di Cerro Maggiore chiedendo d’intervenire. «Venerdì 6 luglio, un autoarticolato che percorreva via Zerbi ha allargato la curva per cercare di immettersi in via Sciesa occupando il marciapiedi e sradicando due dissuasori, che dovrebbero essere lì per proteggere i pedoni.
A pochi metri c’è il passaggio pedonale – spiega Alberto Guzzi –. Via Zerbi ha il divieto di transito ai camion e via Sciesa, addirittura, ha il divieto di transito per quelli che superano il peso di 3,5 tonnellate. I due divieti non vengono rispettati, e a tutt’oggi i paletti non sono stati sostituiti nonostante siano iniziate le scuole ed il passaggio pedonale sia molto utilizzato».
L’incrocio in questione si trova in una zona residenziale molto abitata, col piano stradale portato allo stesso livello dei marciapiedi, eliminando di fatto la protezione dei cordoli. «I trasportatori di merci e i camion di trasporto della terra, o di macchinari edili, non rispettano i divieti di transito a Cantalupo e neppure i limiti di velocità. Suggerisco di attivare la vigilanza con le telecamere, già presenti in moltissimi punti della frazione, per registrare i transiti dei camion e anche per controllare e far rispettare i limiti di velocità». Secondo Guzzi, che ha regolarmente inviato una duplice segnalazione al Comune, e attende interventi che finora non ci sono stati, lo scorso 9 agosto un autoarticolato ha letteralmente perso per strada pezzi di ferro che sono rimbalzati su asfalto e marciapiedi, e che avrebbero potuto colpire delle persone.
Dal canto suo, l’amministrazione comunale più volte in passato è stata costretta a riparare i paletti distrutti dagli autoarticolati. La frazione di Cantalupo essendo parallela al Sempione, è spesso e volentieri attraversata da tir e auto articolati che proseguono in direzione di Lainate per poi prendere l’autostrada. Un andirivieni continuo che per la frazione è diventato negli anni sempre più massiccio e fuori controllo.