
Matteo Della Bordella e Matteo Bernasconi
Lecco, 15 maggio 2020 - «Più si cresce e più si è alla ricerca del proprio buisiness personale, ma perché? Forse anche rallentando anche solo di poco questa corsa potrei essere più felice? Non è che non lo sono, però perché precludermi una vita più vissuta?". Così scriveva Matteo Bernasconi nel suo ultimo post su Instragram, che si concludeva così: "Vediamo di fare in modo che non torni tutto come prima, altriomenti non abbiamo capito proprio niente!!".
Suona come un testamento alla luce di quanto accaduto in quel canale sul Pizzo del Diavolo, in Valtellina. E così quello è anche l’eredità che Matteo Bernasconi lascia dietro di sè, la sua filosofia di vita e le riflessioni interiori. "L’avevo sentito al telefono nei giorni scorsi ed era molto provato dal lockdown- ci racconta Fabio Palma, ex presidente dei Ragni di Lecco -. Lui la quarantena l’ha sofferta tantissimo perché era vitalità allo stato puro. Era anche preoccupato dai risvolti sulla sua professione di guida alpina". Anche grazie al “Berna“ la stella dei maglioni rossi era tornata a brillare: nel 2008 aveva ripetuto la Ovest al Cerro Torre (prima italiana in assoluto). "Per me Matteo è sempre stato quel ragazzino che Simone Pedeferri mi presentò - racconta Alberto Pirovano, che i Ragni li ha guidati dal 2001 al 2010 -. Entrò nel gruppo nel 2003 e prima di partire per il Torre mi confessò che suo papà l’avrebbe lasciato solo se si fosse procurato i soldi per il biglietto aereo: quel giorno gli firmai l’assegno io". Bernasconi venne stregato dalla bellezza selvaggia della Patagonia e cominciò a mettere gli occhi sulla Ovest della Torre Egger. "I Ragni erano tutti preoccupati perché quella era una parete difficilissima - ricorda ancora Palma - ma io sapevo che lui e Matteo Della Bordella erano una coppia formidabile, uniti da una chimica leggendaria. Per me è stato come un figlio, uno dei più grandi alpinisti dei Ragni e prima ancora un uomo speciale".
«Eri puro come la natura in cui volevi stare. Sincero e libero", lo ha ricordato la compagna Marta. "Abbiamo avuto troppo poco tempo per la nostra famiglia ma quello che ho avuto è stato spettacolare. So che la tua anima è ancora accanto alla mia. Aspetto la nostra prossima vita insieme e stai tranquillo, io e Kiki siamo circondate da Angeli su questa terra. Ti amo. Ora e per sempre".