ANGELO PANZERI
Cronaca

Lecco, sospeso dal Comune l'ex responsabile dell’ufficio tecnico

Dopo la condanna in primo grado per tentata corruzione, i giudici hanno impostio lo stop del rapporto di lavoro con Maurizio Castagna

Maurizio Castagna

Lecco, 7 giugno 2018 - Sospeso dal servizio Maurizio Castagna, l’ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Lecco, condannato lo scorso 1° marzo per la tentata corruzione in concorso. Negli scorsi giorni Enrico Manzi, presidente del collegio giudicante, ha depositato la sentenza trasmessa poi agli uffici di Palazzo Bovara. I giudici del tribunale di Lecco hanno condannato Maurizio Castagna, ex responsabile del settore Edilizia di Palazzo Bovara, a 2 anni e 8 mesi, all’interdizione dai pubblici uffici per il medesimo periodo, con «estinzione del rapporto con il Comune di Lecco». Nel dispositivo di sentenza vengono riepilogati i fatti e motivate le condanne. I legali di Castagna, le avvocatesse Marilena e Patrizia Guglielmana, hanno ora 45 giorni per presentare ricorso in Appello.

Fino al 2 marzo scorso i dirigenti comunali si erano attivati con l’Anci (Associazione nazionale comuni d’Italia) e Avvocatura dello Stato per l’attuazione della sentenza. I due dirigenti del Comune di Lecco - il segretario comunale Sandro De Martino e l’avvocato Mario Pedrazzini - hanno aspettato le motivazioni e avviato la procedura che ha portato alla sospensione dal servizio di Maurizio Castagna. La decisione dei giudici lecchesi non è immediata, visto che l’Amministrazione comunale attenderà il terzo grado di giudizio. Però in base alla riforma della Pubblica amministrazione, nei confronti di Castagna è già stato adottato un provvedimento. Una prima sospensione era già scattata nell’aprile 2014 quando Maurizio Castagna venne arrestato. Ora la seconda. Da Palazzo Bovara trapela ben poco: l’ufficio legale e del personale hanno scritto una lettera al dipendente nella quale si motiva la sospensione dal servizio (a partire dal 1° giugno), garantendo quanto prevede la legge: «Mantenimento degli alimenti», cioè circa la metà dello stipendio.