"Per vaccinare torno in corsia A mie spese"

La proposta del caposala sospeso per aver rifiutato di esporre a rischi i colleghi

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È disponibile a tornare in servizio gratuitamente come volontario per collaborare alla campagna vaccinale contro il Coronavirus in provincia di Lecco, e in particolare all’ospedale di Merate, dove lavora. A offrirsi è Francesco Scorzelli, 62 anni d’età, 38 dei quali trascorsi in corsia, caposala al San Leopoldo Mandic e delegato sindacale più votato nella Rsu dell’Asst provinciale tra le fila dell’Usb, attualmente a casa in riposo forzato perché sospeso senza stipendio per sei mesi per “insubordinazione”, in quanto si è rifiutato di mandare allo sbaraglio gli infermieri e gli oss suoi sottoposti nei reparti Covid senza adeguata formazione.

"Ascoltate le dichiarazioni dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, appresi i numeri estremamente limitati dei vaccinati in Lombardia e in provincia di Lecco e conoscendo il numero esiguo di infermieri incaricati per effettuare le vaccinazioni, nonostante la sospensione disciplinare che sto scontando sono disponibile a operare nel territorio del Meratese – spiega nella lettera ufficiale inviata ai vertici della sanità locale –. Offro la mia prestazione a titolo gratuito, senza rimborso spese".

Scorzelli si dice persino disponibile se necessario a pagare di tasca propria la polizza assicurativa sugli infortuni e sulla responsabilità civile professionale. Al momento, complici probabilmente le feste, non ha ancora ricevuto risposta.

D.D.S.