Paderno d'Adda, 5 novembre 2018 - Il San Michele, una volta rimesso a nuovo, sarà a posto solo per altri cinquant’anni, non di più, poi bisognerà nuovamente metterci mano. Prima della fine del secolo il ponte tra Paderno d’Adda e Calusco dovrà quindi essere di nuovo completamente chiuso come adesso per un altro massiccio intervento di manutenzione e restauro. Lo ha scritto nero su bianco in due lettere ufficiali l’amministratore delegato di R<WC>ete ferroviaria italianaMaurizio Gentile.
Nelle missive, datate dicembre 2015 la prima prima e gennaio 2016 l’ultima, il supermanager riferisce che l’obiettivo dei lavori è garantire all’infrastruttura viaria e ferroviaria, realizzata tra il 1887 e il 1889, una «vita nominale di altri 50 anni». «Quel ponte non è eterno, occorre un’alternativa, altrimenti tra mezzo secolo saremo punto e da capo con gli stessi problemi che stiamo affrontando ora – commenta il sindaco di Paderno d’Adda Renzo Rotta -. Subito dopo i lavori per la sistemazione del San Michele occorre procedere alla realizzazione di un altro ponte».
Un progetto c’è già, anzi ne esiste più di uno. Mentre il primo cittadino padernese è tuttavia dell’avviso di realizzare quello che prevede il nuovo ponte più a sud del San Michele, i colleghi della Bergamasca invece sono più propensi a quello che individua il nuovo ponte più a nord, tra quello di Paderno e quello di Brivio. «Questo progetto necessita la costruzione di nuove strade e di una galleria di accesso - avverte tuttavia il sindaco di Paderno -. E' troppo complicato realizzarlo, non vale la pena imbarcarsi in una simile impresa, meglio il ponte più a sud».