Merate, piazza Prinetti è un mortorio

Anni fa era il salotto buono della città, ora è deserta. La tristezza dei cittadini

Piazza Prinetti

Piazza Prinetti

Merate, 27 marzo 2018 - Centro di Merate deserto. Nonostante i bar, i negozi e le filiali degli istituti di credito, piazza Giulio Prinetti, il "salotto" della città, sembra un mortorio. I giovani e i meno giovani che tiravano tardi la sera e la notte, i ragazzini che scorrazzavano in motorino, i clienti che entravano o uscivano dalla vecchia Coop, i concerti e gli eventi all’aperto sono ormai solo un lontano ricordo. In Brianza come altrove, le nuove piazze sono ormai quelle dei centri commerciali, l’introduzione dei parcheggi a pagamento e la crisi non inoltre non aiutano, quando i volontari delle diverse associazioni di volontariato propongono iniziative per vivacizzare il cuore della città si scontrano irrimediabilmente contro la burocrazia e chi ha provato a proporre attività nuove per attirare clienti alla fine ha dovuto abbassare le saracinesche. Come intervenire tuttavia nessuno lo sa di preciso, nemmeno chi in piazza ci va tutti i giorni e l’ha vista lentamente ma inesorabilmente spegnersi.

«Purtroppo la nostra bella piazza di Merate è morta – commenta Giancarlo Consonni, 67 anni, che quando può incontra gli amici in centro per un caffè e quattro chiacchiere -. Ci vorrebbero più persone che hanno voglia di impegnarsi per animarla e proporre iniziative come una volta, purtroppo chi ci prova alla fine si deve arrendere con la necessità dei mille permessi. Il risultato è che qui alla fine non ci viene quasi più nessuno». «Ormai tutti i centri storici dei paesi si stanno svuotando, è un segno della situazione di crisi economica ma anche sociale – aggiunge Enrico Villa, 68 anni -. Forse però i commercianti dovrebbero essere più propositivi e organizzare loro qualcosa. Magari potrebbe aiutare pure l’attivazione di un servizio di wifi gratuito per richiamare i più giovani».

«L'unico modo per far rivivere il centro cittadino è promuovere qualche evento – gli fa eco Gianmario Barbieri, anche lui di 68 anni -. Non guasterebbe nemmeno un poco di attenzione in più ai dettagli, come curare meglio e recintare le aiuole e qualche cestino in più». «La situazione è sotto gli occhi di tutti – allarga le braccia sconsolato il 75enne Francesco Gargantini -. Al mattino si nota un poco di movimento, qualcosina il pomeriggio, poi appena cala il buio qui è un deserto, del resto non c’è motivo per venirci. Spiace, perché sono stati spesi molti soldi pubblici per ridisegnare e riqualificare la piazza, ma forse il declino è iniziato proprio quando la piazza è stata sistemata». «Piazza? Quale piazza? - ironizza Giacomo Vetrice, 58 anni, ex presidente della Pro loco -. I negozianti soffrono per la crisi dal Comune non solo non organizzano nulla ma stroncano chiunque provi a combinare qualcosa di utile per tutti. Gli amministratori locali devono tornare a parlare con i cittadini, ascoltarli e aiutarli. In tutta la zona non c’è un posto più bello di Merate, eppure chi si è succeduto in municipio durante gli ultimi mandati è riuscito ad affossare la nostra città e con essa piazza Giulio Prinetti che la rappresenta».