La ’ndrangheta mimetizzata E il narcotraffico

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La fotografia dei fenomeni criminali nel Distretto di Brescia l’ha scattata il pg Guido Rispoli (nella foto). Gli inquirenti sono in allerta su molti fronti. La criminalità organizzata prevalentemente ‘ndranghetista, nella nuova veste mimetizzata che fornisce servizi economici agli imprenditori in cerca di scorciatoie, da intendersi ormai come radicamento: e riprova ne sono le 15 iscrizioni di procedimenti per associazione di stampo mafioso. C’è poi la crescita costante del narcotraffico. Ci sono le morti bianche: da 35 a 41, "una macchia per una Repubblica fondata sul lavoro"; gli omicidi volontari, cresciuti da 20 a 23 sempre più in ambito domestico. E poi, novità, l’esplosione delle frodi legate ai fondi per l’emergenza Covid e ai finanziamenti pubblici, con 818 casi accertati a fronte dei 167 dell’anno precedente.

E ancora preoccupano i delitti da Codice rosso, "un’autentica emergenza" con gli stalking passati da 430 a 491, i reati contro la libertà sessuale da 235 a 282, la pornografia minorile da 81 a 101, la detenzione di materiale pedopornografico da 78 a 94. E i reati predatori, soprattutto quelli che rimangono impuniti, troppi. A Brescia i furti a carico di ignoti sono passati da 8.125 a 10.305. Balzo in avanti per le rapine.

Quanto al terrorismo, gli inquirenti hanno continuato a lavorare alla strage di piazza Loggia e chiesto il processo per i presunti esecutori materiali del filone quater. Lo strumento principe per aggredire la criminalità di ogni genere rimane infine l’attacco ai patrimoni: solo a Brescia sono stati eseguiti 29 sequestri preventivi per oltre 300 milioni, e 31 confische per circa 10. B.Ras.