Il rischio di valanghe è cessato e i rifugi in quota sulle montagne lecchesi hanno riaperto i battenti. Dopo settimane di serrata per il pericolo di slavine, sono di nuovo aperti il rifugio Luigi Brioschi in cima ai 2.410 metri del Grignone e Rosalba a 1730 di quota, alla base della cresta Segantini sulla Grigna Meridionale, sono di nuovo aperti. "La notizia che tutti aspettavano, finalmente questo fine settimana il rifugio è aperto", comunica via social il rifugista del Brioschi, che tuttavia detta le regole e consigli per raggiungere il rifugio in sicurezza: "Vi raccomandiamo adeguata attrezzatura alpinistica invernale. L’itinerario di salita consigliato è la classica via invernale che sale da Balisio". "Sono necessari ramponi o rampocini – avverte pure la collega del Rosalba -. Nell’ultimo tratto è presente parecchia neve, prestare attenzione". Il rifugio Luigi Azzoni, appena sotto la vetta del Resegone, è invece aperto già dall’ultimo week-end. Nonostante il cessato allarme occorre comunque la massima attenzione, specialmente durante le ore più calde della giornata, che potrebbero rendere instabile il mando nevoso. Intanto i tecnici del Soccorso alpino della XIX Delegazione lariana hanno approfittato delle abbondanti nevicati per una giornata di mantenimento della qualifica ai Piani di Bobbio. Una ventina in tutto i soccorritori impegnati: 19 tecnici, un sanitario e due istruttori regionali. Prima hanno affrontato una parte teorica, poi seguita l’attività pratica, con due diversi simulati di ricerca in valanga, per approfondire temi quali l’ipotermia, l’utilizzo efficace dei dispositivi e l’interazione tra i soccorritori. D.D.S.
CronacaIl rischio valanghe è cessato in quota. Riaprono i rifugi: "Prestate attenzione"