
La festa alla fermata del bus
Galbiate (Lecco) 3 gennaio 2019 - Festa di pensionamento a sorpresa alla fermata dell’autobus per l’autista Lorenzo Riva, 56 anni di Galbiate, 33 dei quali trascorsi al volante dei pullman di linea del servizio di trasporto pubblico provinciale. A organizzare la festa di pensionamento a sorpresa sono stati i suoi passeggeri insieme a molti altri amici, tra cui il sindaco Piergiovanni Montanelli, il vicesindaco Lauretta Invernizzi, alcuni consiglieri comunali e il comandante della Polizia locale Danilo Bolis. Per festeggiare l’ambito traguardo della pensione lo «hanno atteso al varco» alla pensilina dell’autostazione di Galbiate, durante la sua ultima corsa professionale.
Lui, Lorenzo, il festeggiato, sospettava forse qualcosa a causa di qualche insolita domanda di troppo, ma non certo un vero e proprio rinfresco con tanto di bottiglie di spumante da stappare per il brindisi, da cui naturalmente si è astenuto poiché doveva ancora terminare l’ultima parte del viaggio fino al capolinea. Lorenzo guida gli autobus dal 4 maggio 1987, dopo aver lavorato in una fabbrica del paese, prima con indosso la divisa e il cappello della Sal, poi della Sab, da quando la società bergamasca ha acquisito è inglobato quella lecchese. «Guidare gli autobus è sempre stato il mio sogno, fin da bambino – racconta -. L’autista è sempre stato il mestiere che avrei voluto fare da piccolo e che sono riuscito svolgere da grande. Mi ritengo quindi molto fortunato». Per questo, quando da studente doveva svegliarsi presto per andare a scuola a Lecco in autobus, per lui era quasi una festa quotidiana, non un sacrificio. «Non so perché guidare gli autobus sia sempre stato il mio desiderio – confida il 56enne -. Credo per la bellezza dei mezzi, per i colori inconfondibili che li trasformano quasi in opere d’arte uniche, per le molte persone che si possono conoscere a bordo, specialmente per la possibilità di aiutare i viaggiatori, fornire loro indicazioni, accompagnarli nei luoghi che desiderano raggiungere».
Durante la sua lunga carriera ha macinato probabilmente più di un milione di chilometri, per tutta la provincia, da nord a sud e da est a ovest, dall’Alto Lario fino al Meratese, e ha scarrozzato migliaia e migliaia di passeggeri di ogni età e chissà quante nazionalità. Momenti particolari dei suoi numerosi viaggi non se lì ricorda, né significativi né brutti: «La fortuna mi ha sempre assistito, non ho mai dovuto improvvisarmi eroe, né ho avuto a che fare con delinquenti né criminali, semmai solo con quale ubriaco». A “fargli la festa” a sorpresa sono stati i passeggeri e gli amici della linea D 55 Lecco – Annone Brianza, che passa dal paese dove è nato cresciuto e abita, che è appunto Galbiate e che casualmente è stata la sua ultima corsa in servizio. «Ho però percorso tutte le tratte che fanno capo al deposito di Lecco che è quello, anzi ormai era, di mia assegnazione, a seconda dei turni», spiega. Ufficialmente Lorenzo maturerà i requisiti per la pensione tra un paio di mesi, ma tra ferie arretrate e altri recuperi arretrati è già a riposo. Nonostante la pensione non riporrà tuttavia in un cassetto la sua patente speciale per guidare gli autobus e per il trasporto delle persone, perché regalerà la propria professionalità, oltre che il proprio tempo, per i bambini meno fortunati. «Continuerò a fare l’autista al Dinamo camp di San Marcellino Piteglio di Limestre in provincia di Pistoia, in Toscana, il primo centro di terapia ricreativa in Italia, appositamente strutturato per ospitare gratuitamente per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi gravemente malati», annuncia Lorenzo. Inoltre continuerà ad aiutare i suoi concittadini come volontario della Protezione civile.