
Il ponte che verrà allargato
La situazione della Statale 36 è come una bomba a orologeria che esplode ad ogni incidente, le cui schegge si propagano a chilometri di distanza. Come l’altro giorno, quando un tir incastrato nel tunnel del Monte Barro da una parte e un tamponamento a catena dell’altra hanno paralizzato sia la 36, sia le strade del centro di Lecco e di tutti i paesi dell’hinterland. Per disinnescarla, l’unica soluzione è un nuovo Quarto ponte a doppio senso di marcia, in ingresso e in uscita da Lecco. Subito. Non in un futuro non meglio definito.
Dopo il disastro viabilistico di mercoledì mattina, da Palazzo Bovara tornano a reclamare immediatamente il doppio senso di marcia per il Quarto ponte in fase di costruzione, attualmente previsto invece solo a senso unico in ingresso in città. A farsi da portavoce dell’istanza è Giacomo Galli, presidente di Fattore Lecco, la lista di maggioranza del sindaco Mauro Gattinoni. "La bomba ad orologeria che incombe ogni istante sulla testa di tutti i lecchesi l’altro ieri è scoppiata di nuovo – le parole di Galli -. Per l’ennesima volta Lecco, i suoi cittadini, le scuole e il sistema economico locale si sono trovati a pagare le conseguenze peggiori di incidenti successi fuori dal proprio territorio".
La soluzione? "Un ripensamento delle scelte di mobilità generali e un Quarto Ponte che preveda anche l’uscita da Lecco - la risposta di Galli -. Ci piacerebbe vedere tutti i soggetti politici, istituzionali ed economici interessati uniti".
D.D.S.