Alloggi Aler, servono telecamere per i controlli

C’è chi propone anche l’installazione di fototrappole per sorvegliare la zona e garantire sicurezza

Migration

La zona di via Di Vittorio dovrà essere messa sotto sorveglianza, come ha chiesto il prefetto di Lecco, De Rosa. Ci sono zone sul territorio calolziese che sono più a rischio di altre, dove si radunano ragazzi che, poi, lasciano i loro ricordi, oltre agli schiamazzi. Una situazione che deve essere più controllata è quella di via Di Vittorio, dove ci sono le case Aler. Una situazione difficile da seguire, tanto che è stata al centro della discussione nella riunione del Comitato per l’ordine pubblico, convocato del prefetto Castrese De Rosa. Per quanto riguarda il posizionamento di nuove telecamere ha un costo e poi, come dice il sindaco Marco Ghezzi "la zona è privata e di proprietà di Aler. Stiamo cercando soluzioni per evitare assembramenti". Della faccenda si sta occupando anche l’assessore alla Sicurezza Luca Caremi: "Essendo una zona privata, per ogni intervento serve un accordo con Aler. Ci sono anche problemi economici e logistici. L’impianto video ha un costo. Occorre considerare il palo, gli scavi per portare l’energia elettrica, la telecamera stessa e la connessione a un impianto wi-fi". Ma non è il tutto, mentre l’assessore fa l’elenco della spesa come una brava massaia: "Quante dovrebbero essere le telecamere per tenere sotto controllo tutta la zona, visto che non è una zona facile? Un’altra ipotesi potrebbe essere quella delle foto-trappole", dice Caremi. V.D.