Cos'è la sindrome di Tako Tsubo che ha stroncato il marito della maestra uccisa in Texas

Un giorno dopo la strage alla scuola di Uvalde, costata la vita a 19 bambini, due insegnanti e allo stesso assalitore, il dolore gli aveva indotto il crepacuore

Joe e Irma Garcia in un momento felice

Joe e Irma Garcia in un momento felice

Non ha retto al dolore ed è morto di crepacuore Joe Garcia, il marito della maestra Irma uccisa martedì nella strage della scuola elementare Robb a Uvalde, nel Texas, lasciando quattro figli orfani, per i quali è stata lanciata una raccolta fondi. Ma cos’è la sindrome di Tako Tsubo, che ha ucciso per il dolore il marito dell’insegnante uccisa durante la sparatoria, dove hanno perso la vita anche 19 bambini, un’altra maestra e lo stesso assalitore? Conosciuta anche come sindrome del cuore spezzato e cardiomiopatia da stress, è spesso causata da situazioni stressanti e da forti emozioni, ma talvolta è anche innescata da una grave malattia o da un intervento chirurgico.

Una sindrome non molto diffusa (in questo caso potremmo parlare volgarmente di "crepacuore“), descritta per la prima volta agli inizi degli anni novanta, che colpisce in circa il 90% dei casi donne nell’età post-menopausa. Si stima che interessi 1-2 casi su 100 pazienti che si recano in pronto soccorso per sospetto infarto. La patologia sembra molto spesso correlarsi a stress psichici intensi: forti emozioni, paura, panico, spaventi, lutti (come in questo caso), da questo nasce appunto  il suggestivo soprannome di “sindrome da crepacuore”.

All’esame ecocardiografico nella persona che ne viene colpita si evidenziano le alterazioni tipiche dell’infarto del miocardio ma fortunatamente di solito la sindrome non occlude le coronarie, che di conseguenza non subiscono danni. Anche dal punto di vista biochimico vi è un incremento degli indici del danno miocardico, anche questi tipici dell’infarto: c’è un innalzamento delle note “troponina”, “mioglobina” e “CK MB”, per l’appunto i marker del danno miocardico acuto.

Tipico di questa sindrome è l’aspetto che assume il cuore del paziente. L’apice del cuore è come se si bloccasse e non si contraesse più. La base dell’organo invece si contrae in maniera ipercinetica. In questo modo il sangue fa più fatica ad essere espulso dal ventricolo sinistro, così il cuore presenta una conformazione inconfondibile: l’estremità arrotondata e il collo sottile al termine dalla fase sistolica (contrazione) ricordano quella di un vaso usato come trappola per polpi, chiamato “tako-tsubo” e utilizzato in Giappone, dove la sindrome è stata inizialmente descritta.

Come si interviene una volta diagnosticata? Non ci sono trattamenti specifici. Una volta fatta la diagnosi si inizia una terapia di supporto basata sulla somministrazione di farmaci beta-bloccanti, Ace-inibitori e anti-aggreganti. La prognosi è generalmente buona e il tessuto miocardico riacquista le capacità contrattili.