Isole Faroe, 52 balene uccise. Colpa della Grindadrap la nuova mattanza

A soli dieci giorni dal brutale massacro di 1.428 delfini la tradizione antica di secoli nell'arcipelago danese con i cetacei sgozzati sulla riva

La mattanza di balene alle Faroe (SeaShepherd)

La mattanza di balene alle Faroe (SeaShepherd)

A soli dieci giorni dal brutale massacro di 1.428 delfini, una nuova mattanza si è consumata alle isole Faroe, dove sono stati uccise 52 balene pilota, secondo quanto riporta la tedesca Bild. La cosiddetta 'Grindadrap', la sanguinosa caccia ai cetacei sulla riva, è una tradizione antica di secoli nell'arcipelago danese con un'ampia autonomia situato nell'Oceano Atlantico tra Islanda, Scozia e Norvegia. Le cronache la fanno risalire almeno al XVI secolo, legata a necessità alimentari ma anche ad antichissimi rituali a cui di norma partecipano anche i bambini. Le associazioni ambientaliste ne chiedono da anni la soppressione. "Chiediamo un'azione urgente da parte dell'UE, della Danimarca e del Regno Unito per impedire alle europee Isole Faroe di devastare popolazioni protette di delfini e piccole balene. Questa orribile crudeltà e il massacro insostenibile devono finire ora", afferma John Hourston della «Blue Planet Society» a Bild.

La mattanza dei delfini sulle isole Faroe
La mattanza dei delfini sulle isole Faroe

In queste altre fotografie, scattate di notte, 53 mammiferi sono riversi a terra, con un taglio netto all'altezza dell'addome. La nuova mattanza si e' tenuta a soli 10 chilometri da Skalabotnur, nell'isola di Eysturoy, dove oltre 1.400 delfini erano stati trucidati domenica 12 settembre, tingendo il mare di rosso e riempiendolo di carcasse, mentre i cadaveri erano stati trascinati sulla battigia. Una strage che era stata denunciata dagli ambientalisti, con terribili immagini e video che hanno fatto conoscere al mondo intero la pratica nota con il nome di Grind o Grindadrap: si trascinano a riva i mammiferi, solitamente piu' balene che delfini, per massacrarli con coltelli e distribuire la loro carne alla popolazione. Stavolta la caccia e' stata da record per l'elevatissimo numero di esemplari sterminati, il che ha suscitato l'ira degli ambientalisti e rinfocolato il crescente dissenso da parte della popolazione locale, sempre piu' contraria a questa crudele tradizione, in particolare ai danni dei delfini. Abitualmente in media vengono sgozzate circa 600 balene e 35-40 delfini, quindi la battuta di caccia di quest'anno e' stata senza precedenti, superando persino il record fissato nel 1940 di 1.200 delfini. Una mattanza ancora piu' terribile se messa a confronto con la famigerata caccia alle balene a Taiji, in Giappone, conosciuta come 'Cove': alle Faroe in un solo giorno sono stati uccisi piu' mammiferi che in una intera stagione nella nazione nipponica. Un mea culpa e' arrivato dallo stesso presidente dell'Associazione balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg, che ha riconosciuto come si sia trattato di "un grande errore". Nei giorni successivi, il primo ministro delle Isole Faroe si e' impegnato a procedere ad una revisione della regolamentazione vigente sulla caccia ai delfini nell'oceano Atlantico. Tutte rassicurazioni che non sono bastate a fermare la nuova mattanza, in parte inutile: difficilmente i locali vogliono e riescono a consumare un quantitativo cosi' grande di carne di cetacei - come riferito dal quotidiano danese Ekstra Bladet - che presumibilmente finira' nella spazzatura o dovra' essere sepolta sottoterra. Secondo un sondaggio della tv pubblica Kringvarp Foroya, se il 53% delle persone e' contraria alla caccia dei delfini, l'83% dei 53 mila residenti alle Faroe e' invece favorevole a quella delle balene