C’è una sottile linea rossa che collega autorità e autorevolezza. La prima è il potere esercitato all’interno di una certa organizzazione. La seconda comprende la legittimazione, la giustificazione a esercitare quel potere. Autorità è un concetto unidirezionale, dall’alto verso il basso, mentre l’autorevolezza viene dal riconoscimento degli altri del potere e quindi ha in sè una bidirezionalità.
L’autorità non accompagnata dall’autorevolezza fa spesso rima con tirannia e, in genere, non porta mai a nulla di piacevole. Come quanto accaduto su un campo di serie D. La squalifica di quattro giornate ad Alessandro Sala, centrocampista della Pro Sesto dopo la gara con il Club Milano, è già un caso con la società che non solo ha fatto ricorso ma ha presentato pure un esposto alla Procura Federale contro il direttore di gara.
Perché “ovunque ci sia un uomo che esercita l’autorità, c’è un uomo che resiste all’autorità”. Lo ha scritto Oscar Wilde, uno che non ha mai avuto paura di combattere il potere. Figuriamoci poi se questo potere è male esercitato.