VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO
Editoriale e Commento

Alla fine basta poco per far vergognare un ex boss

Non servono accuse, processi, condanne: per non far uscire di casa un pezzo da novanta come Rocco Papalia è bastato un manifesto “scomodo”

I sequestri di persona? Forse il traffico di droga? Magari l’omicidio? Cosa può far vergognare una persona tanto da non farla uscire di casa? Beh, la risposta è dipende. Nel caso dell’ex boss Rocco Papalia, nulla di tutto ciò. C’è qualcosa di molto peggio per un uomo tutto d’un pezzo che tiene al suo onore: essere ritratto in versione femminile. Un affronto inaffrontabile persino per chi ha passato la vita al servizio del crimine, iniziando il suo cursus honorum nel 1976 con il primo arresto e una lunga serie di reati di cui rispondere. A osare tanto è stato Klaus Davi, che nel 2017 ha fatto affiggere alcuni manifesti che ritraevano Papalia con vestiti da donna. Un’onta. “La gente rideva di me, mi vergognavo tanto, non uscivo più di casa”, ha detto l’ex boss, che sente offesa la sua reputazione tanto da aver accusato il giornalista di diffamazione. Come per Al Capone, condannato “solo” per evasione fiscale, alla fine bastava davvero poco per far vergognare un ex capo della ‘ndrangheta. Non i processi, non le condanne: cinque minuti di Photoshop.