Tutti in casa, che sia davvero l'ultimo miglio

L'Italia celebra, per il secondo anno consecutivo, la Pasqua in regime di lockdown

Milano, 4 aprile 2021 - L'Italia celebra, per il secondo anno consecutivo, la Pasqua in regime di lockdown. L’auspicio è che sia l’ultima con queste modalità. Oggi e domani, come già ieri, saranno poche le attività consentite. Anzi, il Viminale ha già annunciato controlli più stringenti per scongiurare violazioni delle regole. Forse gli italiani si aspettavano che quell’ultimo miglio annunciato da tempo potesse essere più corto e che le festività pasquali potessero coincidere con il ritorno a una vita normale o quasi. Invece l’esplosione delle varianti del Covid e i ritardi nella campagna vaccinale hanno indotto il governo a proseguire nella linea della prudenza, prolungando le restrizioni.

Non sono mancatele polemiche sulla gestione di questa ennesima fase di contagi, ricoveri e ritardi sulla vaccinazione. Nei giorni scorsi il commissario Francesco Paolo Figliuolo, in trasferta in Lombardia, ha verificato l’andamento della somministrazione dei vaccini e ha giudicato positivamente il piano stilato per le prossime settimane dalla giunta regionale. Inoltre di recente si è avuta la conferma del primato lombardo in ambito nazionale per quanto riguarda la qualità degli ospedali. Newsweek ha stilato la graduatoria delle migliori strutture ospedaliere in Italia e in altri venti Paesi del mondo. Nove ospedali lombardi sono nei primi 14 posti fra 108 strutture italiane. E al terzo posto in Italia e al 47° su scala globale compare il grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano. Della grande professionalità e umanità dei medici e degli infermieri di questa struttura sono stato testimone diretto.

Fino a un anno fa in queste ore ero anch’io ricoverato per una polmonite interstiziale da Covid 19. Eravamo nel picco della prima ondata, quando ancora non si capiva la portata della pandemia e non c’erano strategie efficaci di contrasto al virus. Gli ospedali, anzi, erano al collasso. Milano e la Lombardia sono state colpite per prime e in modo particolarmente violento. Non a caso la prima zona rossa è stata istituita proprio all’interno dei confini lombardi. Oggi la speranza del vaccino rende meno traumatici i sacrifici che gli italiani stanno facendo, ma non esiste ancora una tabella delle ripartenze. È verosimile pensare che con 500.000 dosi al giorno – obiettivo dichiarato dal governo – si possa presto immunizzare la totalità dei soggetti fragili e gran parte delle altre persone e che dunque l’estate possa svolgersi in modo soddisfacente per tutti. Per gli operatori del settore come per i turisti.