AGATA FINOCCHIARO
Editoriale e Commento
Editoriale

Gorla perde il suo “Molo”

È scampato alle bombe, ma non alle ruspe. Sopravvissuto a quel maledetto 20 ottobre 1944, quando gli anglo-americani sganciarono 80 tonnellate di esplosivo sui quartieri milanesi di Gorla e Precotto, lasciando sotto le macerie, tra gli altri, 184 bambini della vicina scuola elementare, il ristorante "Il Molo" non ce l'ha fatta a rimanere saldo punto di approdo per i pranzi domenicali delle famiglie milanesi e le cene di coppiette di lungo corso. Il locale era chiuso da tempo, ma l'insegna d'antan che campeggiava sulla cascina di via Asiago per anni ha lasciato accesa la speranza di rivedere un giorno il portone aperto e le tavole apparecchiate con le tovaglie a quadrettoni.

E invece l'ultimo muro è stato buttato giù nei giorni scorsi dalla furia di una ruspa, lasciando un vuoto all’angolo tra via Asiago e via Ponte Vecchio e nel cuore di chi vedeva nel "Molo” e nella Madonnina dipinta sul muro (la "Santella di Gorla"), un sicuro approdo della memoria. Al suo posto sorgeranno nuove case. Senza passato, né storia.