INNOVAZIONE E BIOTECH CONTRO IL COVID "AL LAVORO SUGLI ANTICORPI DEI GUARITI"

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NELL’ANNO della pandemia lo sguardo di Kedrion non poteva non volgere anche alla lotta contro il Covid-19. Oltre ai vaccini, c’è tutta la sfera legata alla ricerca sugli anticorpi che vede l’Italia in prima linea. All’interno di questa sfera si inserisce anche l’azienda toscana. Ad aprile 2020, inisieme alla Columbia University e a Kamada Ltd e, azienda biofarmaceutica israeliana specializzata a sua volta in prodotti plasma-derivati, venne lanciato un progetto per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di un’immunoglobina policlonale, estratta dal plasma di pazienti guariti dal Coronavirus, da utilizzare come potenziale cura sui pazienti invece affetti dal virus.

"Siamo fermamente convinti che il plasma abbia strumenti validi per partecipare alla battaglia contro il Coronavirus, e che possa quindi contribuire a sconfiggerlo – commenta il presidente della Kedrion, Paolo Marcucci – il prodotto al quale si sta lavorando viene sviluppato a base di immunoglobuline estratte dal plasma di persone guarite dal Covid o anche vaccinate, che hanno quindi sviluppato gli anticorpi. Le proteine verrebbero poi utilizzate nel trattamento dei pazienti malati".

Secondo la partnership, Kedrion Biopharma è responsabile della raccolta e della fornitura della materia prima, ovvero del plasma di pazienti convalescenti, del supporto alla sperimentazione clinica e, in caso di esito positivo del progetto, dell’eventuale distribuzione in Stati Uniti, in Europa, Australia e Corea del Sud. Ad effettuare i test per verificare la capacità neutralizzante delle immunoglobine contro le proteine virali del Covid, è stata la Columbia University. Mentre il partner israeliano, Kamada Ltd, si occupa di tutta la parte riguardante lo sviluppo e la produzione del prodotto, della sperimentazione clinica, della gestione delle registrazioni e in futuro, sempre in caso di approvazione, della distribuzione negli altri Paesi.

A proposito della sperimentazione clinica, a gennario scorso l’azienda israeliana rese pubblici i primi risultati derivanti dalla fase 12 dello studio clinico. La sperimentazione è stata effettuata su un piccolo gruppo di persone composto da 12 pazienti arruolati, di età compresa tra i 34 e i 69 anni. La prima fase ha dato queste prime evidenze: 11 su 12 pazienti sono guariti dopo averlo ricevuto, di questi 7 sono stati dimessi dall’ospedale entro il quinto giorno dal trattamento e gli altri 4 entro il nono giorno. "Continuano gli studi clinici in Israele. Attualmente è in corso lo studio della fase 3 che coinvolge un numero più ampio di pazienti - prosegue il presidente Marcucci -. La ricerca di un farmaco contro il Covid a base di anticorpi, guarda a quelle categorie di persone che hanno un quadro clinico particolare. Sto parlando ad esempio di tutti quelli che sono immunodepressi, primari o secondari, cioè chi ci è nato o chi ha sviluppato l’immunodepressione in un secondo momento".

Teresa Scarcella