
Sir Antonio Pappano detto Tony (Epping, 30 dicembre 1959) è un direttore d’orchestra britannico di origine italiana
Quest’anno a MITO SettembreMusica si parla di Rivoluzioni, tema indicato dal direttore artistico Giorgio Battistelli per la XIX edizione dal 3 al 18 settembre, torna a unire Milano e Torino in un’unica grande proposta culturale: 67 appuntamenti per un programma che attraversa epoche e generi, classici e prime assolute, sollecitando il pubblico alla costruzione di un proprio percorso originale attraverso le quattro declinazioni del tema – “Mitja e gli altri”, “Berio e le avanguardie”, “Rivoluzioni – tempi di guerra, tempi di pace”, “Ascoltare con gli occhi” – perimetri tematici dai contorni labili o sovrapponibili.
"Rivoluzioni - spiega Battistelli - declina in una molteplicità di sensi: estetico, spirituale e scientifico. Una definizione che allude anche a un mutamento radicale di un ordine stabilito, che vuole essere rottura di abitudini di ascolto consolidate e apertura di nuove prospettive. La programmazione si muove sul doppio binario della promozione e valorizzazione delle migliori espressioni della cultura prodotta e promossa dai due poli del festival e del dialogo con realtà oltre confine, per costruire relazioni progettuali in una prospettiva di integrazione europea. La volontà che guida questa scelta è quella di riprodurre la complessità (o il caos) del presente, senza confondere il pubblico, ma esponendolo a stimoli, provocazioni, riflessioni, idee, in una progettualità che va oltre l’intrattenimento colto e si pone come strumento di pensiero".
Inaugurazione il 4 settembre alla Scala, Sir Antonio Pappano dirige la London Symphony Orchestra nel Secondo Concerto di Prokofiev con la star sud-coreana Seong-Jin Cho, La Sinfonia n. 10 di Šostakovič, una delle sue opere più potenti e intense sarà eseguita il 10 settembre al Dal Verme dalla Luzerner Sinfonieorchester guidata da Michael Sanderling con la proiezione del film Oh to Believe in Another World dell’artista sudafricano William Kentridge. Si potrà ascoltare brani da camera di Šostakovič, considerate come “spazio privato” attraverso il quale la sua vena creativa si espresse senza i condizionamenti imposti dai rigidi canoni dell’estetica del regime sovietico. L’Eliot Quartett di Francoforte suonerà l’integrale dei suoi 15 quartetti per archi (6, 7, 13, 14, 15 settembre.” Omaggio ai grandi compositori dell’epoca sovietica fra cui il polacco Mieczysław Weinberg, uno dei più sottovalutati del XX secolo, il georgiano Giya Kancheli, il cui stile personale fonde minimalismo e tradizione, l’ucraino Valentin Silvestrov, le cui opere nascono da una riflessione sulla nostalgia, la memoria e il tempo, riuniti in un concerto il 13 settembre al Dal Verme con Manuel Zurria flauti e Oscar Pizzo, pianoforte.
Grazia Lissi