Giorgio Ciccarelli: "Io canto... l’illusione di poter tornare indietro"

Il chitarrista e solista in "Conto i tuoi passi", nuovo singolo sulle piattaforme dal 22 aprile, racconta la fine di una storia

Giorgio Ciccarelli, ex chitarrista degli Afterhours

Giorgio Ciccarelli, ex chitarrista degli Afterhours

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Milano  -  Amore, dolore, e così sia. Tempi lividi quelli raccontati da Giorgio Ciccarelli in "Conto i tuoi passi", nuovo singolo sulle piattaforme dal 22 aprile ad assaggio di un terzo album solista in arrivo ad ottobre. "Il pezzo è la storia della fine di una storia" racconta il chitarrista milanese, 54 anni. "E racconta l’illusione di poter tornare sui propri passi. Il regista Andrea Cardone è stato bravissimo a mettere in immagini questa sensazione con la claustrofobica ambientazione del video in un tunnel. D’altronde dopo un anno e mezzo di buio totale come quello a cui ci ha condannato la pandemia, sarebbe stato difficile tirare fuori qualcosa di molto diverso". I testi li ha scritti con Tito Faraci, noto fumettista e scrittore che spazia da Topolino a Spider-Man, da Diabolik a Tex o Dylan Dog. "Ci conosciamo dalla metà degli anni Ottanta. Frequentavamo lo stesso ambiente, lui suonava e scriveva di musica su una fanzine così siamo diventati amici. Poi ci siamo persi di vista, per ritrovarci quando è venuto alla reunion di un mio vecchio gruppo, i Colour Moves. Stavo vivendo un momento particolare (l’estromissione dagli Afterhours - ndr) e così gli ho chiesto se avesse voglia di aiutarmi nella scrittura dei testi. Da lì è nata una collaborazione che dura tutt’ora". La copertina del singolo e dell’album è di Milo Manara. "Un suggerimento di Tito. Manara ci ha permesso di usare una tavola de ‘Lo scimmiotto’, fumetto del ’76 liberamente tratto dal classico della letteratura cinese ‘Il viaggio in Occidente’ attribuito all’erudito Wu Cheng’en. Il disegno ha un nesso con i contenuti dell’album, che s’intitolerà ‘Niente demoni e dei’ ed è un po’ cupo perché fotografa un periodo buio come quello che stiamo vivendo". Il precedente album «Bandiere» l’aveva prodotto con il crowdfunding. "Il contatto diretto con gli acquirenti è stato meraviglioso, anche se un po’ sfibrante. Visti i tempi, però, non mi sembrava il momento giusto per chiedere sostegno economico a chi mi segue". H a inciso una quindicina di dischi con sei formazioni diverse. Ce n’è uno a cui darebbe una seconda chance? "In tutti ho lasciato un pezzo di cuore. Forse, però, i quattro con i Sux! hanno raccolto un po’ meno di quanto meritassero, in particolare ‘Di fronte al civico 13’". Quattro ne ha realizzati pure con gli Afterhours. Metabolizzato il traumatico addio? "Tutto digerito e superato. D’altronde si disfano i matrimoni, figurarsi le collaborazioni".