Drogata, violentata e sequestrata: in manette manager farmaceutico

La vittima è una studentessa di 21 anni che aveva incontrato Antonio Di Fazio (Global Farma) per ottenere uno stage. Sospetti altri quattro possibili abusi su altre donne

 Antonio di Fazio, amministratore della Global Farma (Foto Instagram)

Antonio di Fazio, amministratore della Global Farma (Foto Instagram)

Milano, 22 maggio 2021 -  Un predatore seriale. Nel suo cellulare sono state trovate immagini di almeno altre quattro ragazze seminude e prive di sensi. Stando a quanto ipotizzato, quelle giovani, non ancora identificate, potrebbero aver subìto gli stessi abusi sessuali denunciati due mesi fa da una studentessa di 21 anni. L'imprenditore Antonio Di Fazio, amministratore unico della Global Farma, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia Monforte con le accuse di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali aggravate. L’attività investigativa è partita proprio dalla querela presentata dalla vittima lo scorso 28 marzo alla Stazione Porta Monforte: la ragazza ha riferito ai militari di essere stata invitata a un incontro di lavoro tra imprenditori del settore farmaceutico finalizzato a uno stage formativo e di aver perso completamente i sensi dopo aver bevuto un caffè a casa del cinquantunenne. Nella circostanza, la ragazza aveva precisato di essersi risvegliata nella sua abitazione, ancora stordita e con addosso i vestiti indossati la sera precedente. La perquisizione domiciliare, eseguita dopo qualche giorno presso l’appartamento dell’indagato, aveva permesso di rinvenire, nascoste in una nicchia a scomparsa della cucina, due confezioni del medicinale Bromazepam, un ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine.  

Gli ulteriori approfondimenti investigativi, in collaborazione con il Nucleo Investigativo, hanno consentito di accertare, anche tramite intercettazioni telefoniche e attraverso le immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza, che il 26 marzo l'imprenditore, dopo aver invitato la giovane alla presunta riunione di lavoro, le ha somministrato, mescolandola con un caffè e un succo d’arancia, un’elevata dose di benzodiazepine, tale da provocarle un’intossicazione con avvelenamento. Poi gli abusi e le foto scattate col suo cellulare. Il giorno dopo, la ragazza si è recata alla Mangiagalli, dove gli specialisti del centro antiviolenza hanno accertato gli abusi subiti.

Dopo la perquisizione, Di Fazio ha tentato di crearsi un alibi, non solo inducendo i propri familiari e amici a rendere dichiarazioni compiacenti, ma anche accusando la studentessa e la sua famiglia di un tentativo di estorsione da 500mila euro. Stando agli accertamenti investigativi, il cinquantunenne millantava contatti di lavoro internazionali e andava in giro con un lampeggiante; in casa sono stati trovati un tesserino simile a quelli utilizzati dalle forze dell'ordine e una pistola a pallini riproduzione di una Glock. I carabinieri coordinati dal capitano Silvio Maria Ponzio stanno ora facendo approfondimenti sugli altri presunti casi e invitano le eventuali vittime a chiamare  lo 0262766501, alla Compagnia Monforte.