Il vaccino antinfluenzale riduce del 34% il rischio d'infarto e Ictus

Il siero non è solo efficace contro l'influenza, lo attesta una ricerca condotta dall'Università di Toronto

Influenza, vaccino (foto Dire)

Influenza, vaccino (foto Dire)

Il vaccino antinfluenzale ha "buoni effetti collaterali". E' quanto si evince da una ricerca condotta dall'Università di Toronto che attesta come il vaccino che ci difende dalla comune influenza ha anche dei benefici sul sistema cardiocircolatorio riducendo sensibilmente il rischio di Ictus e infarto fra le persone con più di 65 anni.

La vaccinazione antinfluenzale non protegge solo dall'influenza e dalle sue complicanze, ma riduce anche di un terzo la probabilità di incorrere in seri eventi cardiovascolari, come l'infarto, l'ictus o l'aggravamento dello scompenso cardiaco.

Lo sostiene uno studio condotto da ricercatori dell'University of Toronto e pubblicato su JAMA Network Open. "Le infezioni respiratorie virali, comprese quelle dovute al virus dell'influenza, aumentano il rischio di polmonite e malattie sistemiche che possono favorire eventi cardiovascolari fatali e non fatali", scrivono i ricercatori.

La ricerca ha analizzato sei sperimentazioni cliniche in cui erano state coinvolte circa 9mila persone con un'età media di 65 anni. La metà di esse aveva ricevuto il vaccino antinfluenzale. Nei 12 mesi successivi alla vaccinazione, i ricercatori hanno registrato un tasso di eventi cardiovascolari del 3,6% tra i vaccinati contro il 5,4% nei non vaccinati, con una riduzione relativa del rischio del 34%.

Secondo l'analisi, per ogni 56 persone vaccinate, si evita un evento cardiovascolare. L'impatto della vaccinazione era ancora più ampio in chi già in passato era andato incontro a problemi cardiovascolari: in tal caso la riduzione del rischio era del 45%. In questa fetta di pazienti, la vaccinazione si è dimostrata inoltre in grado di dimezzare il rischio di morte per cause cardiovascolari nell'anno successivo alla vaccinazione.