Mai più Mottarone: i manovratori ora possono fermare la funivia

Sicurezza, novità dal rinnovo del contratto nazionale di lavoro per gli operatori degli impianti di trasporto a fune

La cabina della funivia del Mottarone distrutta

La cabina della funivia del Mottarone distrutta

Mai più tragedie come quella del 23 maggio 2021 quando sulla funivia del Mottarone cedette la fune dell'impianto della facendo precipitare la cabina: 14 vittime e un solo sopravvissuto - il piccolo Eitan. In questo senso il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per gli operatori degli impianti di trasporto a fune sottoscritto nei giorni scorsi dall’Anef (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) va in questa direzione con una campagna straordinaria mirata alla tutela della salute e della sicurezza con il riconoscimento al lavoratore del potere di interrompere l’attività quando vi siano situazioni non sicure.

Quelle segnalazioni non ascoltate

In effetti le indagini avviate a seguito della tragedia hanno portato alla luce inquietanti retroscena come le ripetute segnalazioni di anomalie all'impianto da parte di un ex dipendente della funivia del Mottarone. Stefano Carlo Gandini, ora in pensione, aveva raccontato agli inquirenti di aver notato delle noie alla cabina 3, quella precipitata. Inconvenienti a un discriminatore e perdite di olio dalla centralina dei freni. Ne parlò ai superiori ma per tutta risposta venne minacciato di essere licenziato. Tutto agli atti dell'inchiesta con tanto di registrazioni.