Vittime tragedia funivia Stresa-Mottarone: ecco chi sono

Le persone che hanno perso la vita nella tragedia del Verbano sono famiglie italiane e straniere. Tra loro due minori e due coppie di fidanzati

Alcune delle vittime dell'incidente in funivia

Alcune delle vittime dell'incidente in funivia

Verbania, 23 maggio 2021 - Domenica tragica sul lago Maggiore, nel versante piemontese: è precipitata una cabina dalla funivia Stresa-Mottarone con a bordo 15 persone. Tredici le persone morte sul colpo. Nel tardo pomeriggio, il bilancio si è aggravato salendo a 14 perché è morto uno dei bambini ricoverati al Regina Margherita di Torino per le gravissime lesioni riportate: il piccolo, 6 anni, era stato intubato in Rianimazione. Lotta per la vita l'altro bambino di 5 anni. Non si conoscono ancora le cause ma la cabina, arrivata in prossimità dell'ultimo pilone, quindi in uno dei punti più alti del tragitto verso la montagna nei pressi del Lago Maggiore, è caduta, forse per il cedimento di una fune.

Quattro famiglie 

Le vittime trovate senza vita all'arrivo dei soccorsi sono morte tutte sul colpo. Si tratta di famiglie, due residenti in Lombardia, una in Emilia Romagna e una in Calabria. In particolare, una famiglia residente a Pavia era di origini israeliane e aveva un bambino di due anni.

I nomi delle vittime

Ecco i nomi delle vittime:  Amit Biran (nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia), Tal Peleg (nato in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia), Tom Biran (nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia), Itshak Cohen, (82 anni), Barbara Cohen Konisky  (nata in Israele l’ 11 febbraio del 1950), Mohammadreza  Shahaisavandi (nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante -Cosenza), Serena Cosentino, nata a Belvedere Marittimo - Cosenza - il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante -Cosenza), Silvia Malnati (nata a Varese il 7 luglio del 1994, residente a Varese), Alessandro Merlo (nato a Varese il 13 aprile del 1992, residente a Varese), Vittorio Zorloni (nato a Seregno, Milano, l’8 settembre del 1966, residente a Vedano Olona -Varese), Elisabetta Persanini, (nata nel 1983), Angelo Vito Gasparro (nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni -Piacenza), Roberta Pistolato (nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni -Piacenza). 

Distrutta famiglia israeliana di Pavia

Un'intera famiglia di origini israeliane, residente a Pavia, padre, madre e due figli, è stata quasi completamente distrutta nell'incidente della funivia del Mottarone, a Stresa. Nell'elenco delle vittime figurano infatti Amit Biran, 30 anni, residente a Pavia in via Cà Bella 18, la moglie Tal Peleg, 26 anni, e il figlio Tom, 2 anni. L'altro figlio di 5 anni della coppia, che era insieme a loro, è stato trasportato in gravissime condizioni. all'ospedale Regina Margherita di Torino dove è stato operato. Con loro anche i nonni della donna, Barbara Cohen Konisky, di 71 anni e Itshak Cohen, di 82, che erano venuti da Israele per stare con i loro familiari. Il gruppo familiare, bisnonni, genitori e figli, si era recato questa mattina nella località del Lago Maggiore per una gita. Amit Biran, dal 2018 era iscritto all' Università di Medicina di Pavia. Nella sua pagina Facebook ha pubblicato nei giorni scorsi diversi post riguardanti il conflitto tra israeliani e palestinesi: ci sono anche filmati e alcuni messaggi scritti in ebraico.  La moglie Tal era originaria di Tel Aviv. Avrebbe compiuto 27 anni il prossimo 13 agosto. "Dopo tante difficoltà e attese, sembrava una domenica in cui tornare finalmente alla vita. Si è trasformata in una sciagura. E' terribile", ha commentato Mario Fabrizio Fracassi, sindaco di Pavia. "Credo di interpretare i sentimenti di tutti - ha detto il primo cittadino - esprimendo profondo dolore per la tragedia del Mottarone, che ha portato via 14 anime, coinvolgendo anche una famiglia residente a Pavia. In questo momento, il pensiero va a loro e ai loro cari".  

Un'altra famiglia con il figlio di 5 anni

C'è un'altra famiglia distrutta nell'incidente del Mottarone: Vittorio Zorloni ed Elisabetta Persanini, di 55 e 37 anni, assieme al loro bambino di sei anni, Mattia, deceduto in ospedale, dove inutilmente i medici del Regina Margherita di Torino hanno cercato di salvarlo. La coppia avrebbe dovuto sposarsi tra poco e stamane, alla ripresa della vita 'normale' dopo il lockdown, aveva scelto una gita in famiglia, sulla punta più alta del lago Maggiore.

Due fidanzati di Varese

Silvia Malnati, 27 anni e Alessandro Merlo, di 29, erano due fidanzati di Varese. Silvia era impiegata nel negozio di cosmetica 'Kiko' a Milano. Appassionati di natura, mare e montagna, erano partiti insieme per una gita fuori porta, forse la prima al termine del lungo anno di privazioni ed avevano scelto la montagna che si erge tra il Lago Maggiore e il Lago d'Orta. Silvia si era laureata il 23 marzo scorso. Sorridente, e con un vestito a pois, la corona d'alloro come la si vede ritratta nelle immagini del suo profilo social, Silvia aveva festeggiato postando come commento una frase di Goethe: "qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora". Al suo fianco sempre Alessandro, impiegato, con la passione la motocicletta, i videogiochi, le vette innevate e il mare. "Ho sentito le famiglie e fatto loro le condoglianze a nome di tutta la città", ha detto all'Ansa il sindaco di Varese Davide Galimberti. "Non ci sono parole, solo il profondo dolore per tutte le vittime e un grande pensiero a chi sta lottando per la vita - ha proseguito Galimberti -, siamo in lutto per la scomparsa di due nostri concittadini, cui tutta la città si stringe intorno". Poi ha concluso: "Sia fatta al più presto luce sulle cause della tragedia".

Ragazza calabrese in gita con il fidanzato

Serena Cosentino, la ragazza di 27 anni, da alcuni mesi si era trasferita a Verbania dove aveva vinto un concorso come borsista di ricerca al Cnr Istituto di Ricerca sulle Acque prendendo servizio il 15 marzo. In precedenza aveva studiato alla Sapienza di Roma. Nell'incidente è morto anche il fidanzato Mohammadreza Shahaisavandi, iraniano di 23 anni. Anche lui risulta residente a Diamante, ma viveva a Roma dove studiava. Il ragazzo era andato a trovare la fidanza a Verbania e insieme erano andati a fare una gita sul Mottarone. Serena aveva compiuto gli anni il 4 maggio. "Una notizia che non avrei ma voluto dare alla nostra comunità. Purtroppo, nel tragico incidente della funivia di Stresa hanno perso la vita due ragazzi di Diamante. A nome di tutta l'Amministrazione Comunale e dell' intera comunità ci stringiamo, sconvolti da quanto accaduto, al dolore delle famiglie che immaginiamo, in questi momenti, devastate da un dolore inenarrabile", ha detto il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno. "Ci siamo immediatamente attivati per essere loro vicini in questi difficili momenti e nei contatti con le autorità del luogo dove si è svolto il tragico incidente. Chiedo a tutti di rivolgere una preghiera alla nostra Immacolata per i due giovani concittadini scomparsi e per le loro famiglie alle quali la cittadinanza di Diamante è vicina in un abbraccio commosso e fraterno."

Morta con il marito, era il suo compleanno

Entrambi venivano da Bari e si erano trasferiti da qualche anno in provincia di Piacenza, a Castel San Giovanni, centro di oltre 13mila abitanti conosciuto soprattutto come polo della Logistica. Lei, Roberta Pistolato, 40 anni proprio oggi, si era laureata in Medicina e ha lavorato prima come guardia medica dell'Asl e negli ultimi mesi come medico vaccinatore, sempre alle dipendenze dell'azienda sanitaria di Piacenza. Lui, Angelo Vito Gasparro, 45 anni, faceva la guardia giurata. La coppia, morta nell'incidente, era in gita sul Lago Maggiore per festeggiare il compleanno di lei. La famiglia in Puglia però non ha più avuto loro notizie dalle 11, quando la 40enne ha inviato alla sorella l'ultimo sms: "Stiamo salendo in funivia". "Ho appreso da poco questa tragedia immane. Mai avrei immaginato ci potessero essere nostri concittadini. Ci colpisce tutti come città, ci lascia sgomenti ancora una volta. È successo l'inimmaginabile, era una coppia giovane, inserita", ha detto all'Ansa la sindaca di Castel San Giovanni, Lucia Fontana. Roberta era molto conosciuta e apprezzata negli ambienti sanitari dove lavorava. Il 13 settembre del 2020 aveva prestato giuramento, nella giornata dell'Ordine dei Medici, proprio a palazzo Gotico a Piacenza. Nell'ultimo periodo faceva il medico che somministrava i vaccini anti Covid, negli hub della provincia, oppure anche raggiungendo i pazienti a domicilio, a seconda delle esigenze che c'erano. I colleghi che l'hanno conosciuta la descrivono come una persona estremamente disponibile e cordiale.  "Profondo dolore per una tragedia che lascia attoniti e sulla quale va fatta piena luce. Non è accettabile che si debba morire cosi'. Tante vittime, in quella che doveva essere una giornata di svago e serenita'. Fra loro, anche due coniugi residenti da tempo a Castel San Giovanni, comune in provincia di Piacenza. Esprimo il piu' profondo cordoglio ai loro familiari, anche a nome della Giunta e di tutta la Regione. Ci stringiamo loro. Lo stesso con la comunita' di Castel San Giovanni e la Ausl piacentina. Medesimo pensiero di vicinanza che va alle famiglie di tutti coloro che hanno perso la vita", ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.