Stuntgun (e taser) alla polizia locale in Lombardia, la Consulta li vieta

il governatore Fontana: "Volevamo solo offrire uno strumento in più agli agenti per garantire sicurezza"

Niente taser (o stuntgun) ai ghisa del Pirellone: la Corte Costituzionale, con la sentenza 126 dello scorso aprile, ha infatti dichiarato incostituzionale la parte della legge di revisione normativa del 2021 di Regione Lombardia che introduceva la possibilità per gli agenti di polizia locale lombardi di utilizzare fra l'altro "dissuasori di stordimento a contatto". Il motivo è che i taser sono considerati armi comuni, e su questo la competenza è dello Stato, che contro la legge lombarda aveva deciso di fare ricorso. Una questione "fondata" secondo la Corte.

Le motivazioni dello stop

A nulla è servita la precisazione della Regione che come dissuasori di stordimento a contatto intendeva strumenti di autotutela e in particolare gli stuntgun e non i taser, "ossia a un dispositivo che, a differenza del 'taser' (classificato come arma), è caratterizzato dalla mancanza di una forza propulsiva ed esplosiva di dardi che colpiscano a distanza" e nemmeno la modifica della legge per specificare che si tratta di strumenti "non qualificabili come armi ai sensi della normativa statale". Questo perché per la Corte la dicitura è riferita solo alle pistole al peperoncino e non ai dissuasori. E comunque la legge statale, spiegano i giudici, ha sostituito al termine taser "arma comune ad impulsi elettrici" nei provvedimenti sulla sperimentazione "di tali dispositivi presso la Polizia di Stato" inglobando cos'è anche gli stuntgun.

"La Regione Lombardia, stabilendo che le forze di polizia locale possono dotarsi di tali dispositivi (sia pure limitatamente a quelli funzionanti 'a contatto') - si legge nella sentenza -, per un verso ha superato gli attuali limiti e condizioni che il legislatore statale ha individuato per la sperimentazione degli stessi (avendo previsto solo genericamente lo svolgimento di una 'previa formazione'); per altro verso, e più in radice, ha ampliato il novero delle "armi in dotazione ai corpi di polizia municipale al di là delle previsioni". E dunque "va, pertanto, dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'articolo 5 della legge regionale Lombardia n. 8 del 2021, limitatamente alle parole dissuasori di stordimento a contatto". 

Le reazioni

"Dotare la Polizia locale di stuntgun significava offrire uno strumento in più agli agenti per garantire sicurezza ai cittadini": lo ha scritto in un post su Facebook il presidente lombardo Attilio Fontana, ricevute le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale. Diversa l'opinione dell'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia), secondo il quale il taser è salvo, e la sua adozione non sarà scalfita dalla sentenza di incostituzionalità della Corte costituzionale "Sul taser si va avanti", ha detto l'esponente della giunta Fontana, perché la sperimentazione nelle polizie locali dei Comuni lombardi (in corso ad esempio a Monza con le prime sessioni di formazione) è cominciata dopo il preventivo via libera del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, peraltro arrivato "a due anni dalla nostra richiesta".