Genova: striscione Aspi al Giro. Sdegno dei parenti delle vittime Ponte Morandi

La pubblicità è comparsa in una via del centro. Il comitato familiari: "Siamo allibiti"

Il passaggio del gruppo sul nuovo Ponte Morandi

Il passaggio del gruppo sul nuovo Ponte Morandi

Gaffe "rosa" al Giro d'Italia: nella tappa Parma-Genova corsa oggi, giovedì 19 maggio, è comparso uno striscione pubblicitario di Autostrade per l'Italia. Il telone è stato allestito in una via della città che quasi quattro anni fa, il 14 agosto 2018, pagò il tributo di 43 vite umane (e di 566 sfollati) nel crollo del Ponte Morandi.

La reazione dei parenti delle vittime non si è fatta attendere. "Noi non vogliamo fare polemica - si legge sulla pagina Facebook del Comitato dei parenti delle vittime - e non l'abbiamo mai fatta, cercando di essere pacati, ma cari signori, francamente questo si poteva assolutamente evitare o no? Molti cittadini ci stanno scrivendo che sono allibiti e lo siamo anche noi", conclude il post del comitato. 

Sulla vicenda è intervenuta anche Cna Liguria, con una nota ufficiale. "I liguri non meritano questo ennesimo affronto. È un insulto per le vittime, per i parenti, per la città, per tutti gli utenti della rete autostradale ligure che ogni giorno subiscono i disagi dovuti ai cantieri - si legge nel comunicato firmato dal presidente Massimo Giacchetta - Comprendiamo che si tratti di uno sponsor del Giro e abbiamo rispetto per la manifestazione e per tutti gli appassionati che seguono l'evento, ma ne pretendiamo altrettanto".

Dall'indignazione germoglia anche una proposta. "È tempo di dimostrare il dovuto sdegno verso chi non mostra sensibilità e riguardo per quanto accaduto. In Liguria non trovi spazio nessuna operazione di marketing da parte di Autostrade - prosegue ancora la nota - Cogliamo l'occasione per ricordare che poche settimane fa sulla carta stampata è stata utilizzata l'immagine di Manarola per evidenziare l'importanza dei collegamenti e dei lavori di manutenzione in corso sulla rete autostradali. Cantieri indispensabili per mettere in sicurezza gallerie e viadotti che sono stati per anni senza i dovuti controlli. Crediamo sia giunto il momento di pretendere senza mezzi termini rispetto e decenza da parte di chi ha purtroppo provocato una ferita drammatica alla nostra regione e alle famiglie delle vittime del crollo del Ponte Morandi".