"Basta quarantene, tamponi e dad a scuola. Bisogna normalizzare la pandemia"

Il parere di Gian Vincenzo Zuccotti direttore di Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell'Asst Fatebenefratelli Sacco

Milano, 18 gennaio 2022 - "Dopo due anni credo che lo possiamo dire: forse è arrivato il momento di normalizzare questa pandemia partendo dal basso, dalle fasce d'età più giovani che fortunatamente non presentano importanti problemi clinici dall'infezione con Sars-CoV-2. Quindi lasciamo andare questi bambini a scuola e smettiamo di fare i tamponi. Se stanno bene vanno a scuola, se stanno male il pediatra di famiglia deciderà se è opportuno fare il test per verificare la motivazione. E facciamo funzionare tutto così, perché altrimenti è meglio che chiudiamo. Perché è quello che succede. Per le famiglie è un rompicapo che mi sembra non abbia alcun senso continuare". E' il messaggio lanciato da Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina dell'università Statale di Milano e direttore Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell'Asst Fatebenefratelli Sacco, ospedale dei bimbi Vittore Buzzi. 

"Era abbastanza prevedibile che succedesse quello che sta succedendo nelle scuole - spiega all'Adnkronos Salute - Ma le scuole non sono un amplificatore dell'infezione e lo avevamo già dimostrato in uno studio dell'anno scorso: facendo uno screening degli studenti con il pungidito per la ricerca degli anticorpi, nel gruppo di chi era negativo e poi è diventato positivo nel follow up non trovavamo differenza fra coloro che erano in Dad e coloro che erano a scuola. Perché la scuola semplicemente riflette quello che accade nella società. In questo momento il virus sta circolando in maniera elevatissima, ed è inevitabile che in maniera elevatissima circoli nella scuola".

Oggi dunque siamo in questa situazione, descrive Zuccotti: "Il coronavirus Sars-CoV-2 sta circolando tantissimo. I bimbi fortunatamente questa infezione la fanno perlopiù in maniera paucisintomatica o asintomatica. Magari c'è qualcuno che diventa sintomatico o finisce ricoverato, ma come succedeva anche con l'influenza. Se a questo si aggiunge che ormai abbiamo una popolazione largamente plurivaccinata soprattutto nei gruppi più fragili e che stiamo utilizzando tanto i test antigenici per cercare di sorvegliare i bambini, pur sapendo che sono poco utili a un vero tracciamento, mi sembra che in un quadro simile si possa tentare la via della normalizzazione". 

"Fare i tamponi T0-T5 con gli antigenici serve veramente a poco - conclude - Io li eliminerei e riserverei i tamponi sono ai bambini sintomatici che sono gli unici che devono restare a casa come accadeva in epoca pre-Covid. Gli altri senza quarantene e senza tamponi frequentano le scuole".