Gole del Raganello, torrente in piena travolge escursionisti: una bergamasca tra i morti

Paola Romagnoli faceva la ricercatrice in Francia

Tragedia alle Gole del Raganello

Tragedia alle Gole del Raganello

Milano, 22 agosto 2018 - C'è anche una donna originaria di Bergamo tra le dieci vittime della piena del torrente Raganello che ha travolto due gruppi di escursionisti a Civita, nel Cosentino, in una gola nella zona del Pollino. Si tratta di Paola Romagnoli, 55 anni, ricercatrice universitaria, che dal 1991 ha trasferito la sue residenza in Francia, a Tolosa, dove viveva con il marito olandese, Joost van Meervick, 54 anni, ricercatore come lei e rimasto ferito. La coppia, che si è spostata a febbraio del 1991, ha due figli, Giorgio e Nora (il primo residente a Londra e la seconda in Germania). In città Paola Romagnoli ha ancora il fratello che ieri è partito per la Calabria per il riconoscimento della salma. «Mio cognato non ricorda nulla dell’accaduto: è successo tutto in pochi attimi – spiega il fratello della vittima – ci eravamo sentiti appena due settimane fa».

Paola Romagnoli dopo aver conseguito la laurea all’università statale di Milano, ha avuto una prima esperienza lavorativa all’istituto Besta di Milano per poi trasferirsi all’estero. Dopo il dottorato ha lavorato a Basilea, Bethesda negli Stati Uniti e Losanna. Infine la chiamata al Centro nazionale di ricerche scientifiche in Francia. Il marito di Paola risulta tra gli undici feriti estratti dai soccorritori dal fango. La forza dirompente dell’acqua, alimentata dal violento temporale abbattutosi nella zona, ha scaraventato i turisti fino a cinque chilometri di distanza dal punto in cui sono stati travolti. I sopravvissuti hanno riferito di un boato, seguito da un muro di fango che ha trascinato via tutto.

La Procura della di Castrovillari ha aperto un fascicolo per la tragedia del Raganello contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio. Al momento non è stata disposta l’autopsia sui corpi delle vittime. Occorre capire come mai gli escursionisti si trovassero lì nonostante le pessime condizioni meteo. Era stato diramato un bollettino con la possibilità di bombe d’acqua. corpi, comunque, presentano i traumi tipici del trascinamento in acqua.Le prime testimonianze dei soccorritori sono drammatiche. Una bimba di 8 anni, tra le persone tratte in salvo, è stata trovata vicino a un cadavere. Era semicosciente ma in evidente stato di choc, ha raccontato il dirigente medico dell’elisoccorso regionale Calabria, Pasquale Gagliardi, che l’ha soccorsa