Regole quarantena scuola: niente Dad per vaccinati. Materna in presenza fino a 5 casi

Cosa cambia per vaccinati e non dai 6 anni in su, quando scatta la Dad e per chi. Speranza: "il meccanismo di autosorveglianza a scuola può prevedere anche il tampone fai da te"

Tampone per un bambino

Tampone per un bambino

Roma, 2 febbraio 2021 - Più scuola in presenza e meno didattica a distanza. Questa la linea seguita dall'esecutivo del premier Mario Draghi sulla misure anti-Covid. Con una novità: la "divaricazione" tra vaccinati e non dai 6 anni in su. "I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese" ha detto il premier Mario Draghi aprendo il Consiglio dei ministri sulle nuove misure anti Covid. "Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo". Sulle nuove regole in ambito scolastico è intervenuto il ministro della Salute Roberto Speranza: "La scuola è il cuore del nostro paese e vogliamo lavorare per ridurre il piu possibile la didattica a distanza. questa è un fase diversa quindi abbiamo deciso che i vaccinati non andranno più in dad e nei pochi casi di dad questa durerà 5 giorni dai 10 attuali" ha detto al termine del Consiglio dei ministri. I cambiamenti riguardano tutti i gradi scuola: nella scuola dell'nfanzia si va in dad con 5 casi; nella primaria si va in dad con 5 casi ma ci vanno solo i non vaccinati; nella secondaria dopo 2 casi vanno in dad solo i non vaccinati. "La formazione a distanza non è il male assoluto, nei momenti di difficoltà è stata una grande risorsa e lo sarà anche in futuro se necessario. Non stiamo demonizzando uno strumento fondamentale in questi due anni difficilissimi, ma privilegiamo l'attività in presenza. Bisogna però dare un segno forte: l'elemento di sicurezza è la vaccinazione" ha aggiunto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi.

Le nuove regole: cosa cambia

Le nuove regole dovrebbero entrare in vigore da lunedì 7 febbraio

COSA CAMBIA PER L'INFANZIA

Per la scuola dell'infanzia, da 0 a 6 anni, è prevista la sospensione della presenza per tutti al quinto caso di positività. La didattica a distanza può essere disposta per cinque giorni. Negli asili e nelle scuole materne dell'infanzia "fino a quattro casi di positività accertati tra gli alunni presenti in classe, l`attività didattica prosegue per tutti in presenza con l`utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 da parte dei docenti fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell`ultimo caso accertato positivo al COVID-19. In tali casi, è fatto comunque obbligo di effettuare un test antigenico rapido o molecolare o test antigenico autosomministrato per la rilevazione dell'antigene SARS-CoV-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell'ultimo contatto. In caso di utilizzo del test antigenico autosomministrato l`esito negativo è attestato tramite autocertificazione". E' quanto si legge nella bozza del nuovo decreto Covid, andato oggi in Consiglio dei ministri.  "Con cinque o più casi di positività nella stessa sezione o gruppo classe, si applica alla medesima sezione o al medesimo gruppo classe una sospensione delle relative attività per una durata di cinque giorni". 

COSA CAMBIA PER LA PRIMARIA

 

Nelle scuole elementari si resta tutti in presenza fino a 4 casi di positività accertati tra gli alunni (prima erano 2 casi), ma con le Ffp2 anche per i bambini over 6 anni e fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell`ultimo caso accertato positivo. Bisognerà comunque effettuare un test alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell'ultimo contatto. In caso di utilizzo del test antigenico autosomministrato l`esito negativo è attestato tramite autocertificazione. Con 5 o più casi di positività, invece, resta in presenza (con le Ffp2 e fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell`ultimo caso accertato positivo) solo chi ha concluso il ciclo vaccinale primario, è guarito da meno di centoventi giorni o ha completato il ciclo vaccinale primario, ha effettuato la dose di richiamo e gli esentati dalla vaccinazione. Per gli altri si applica la Didattica digitale integrata 5 giorni (erano 10).

COSA CAMBIA PER LA SECONDARIA

Alle medie, superiori e nel sistema di istruzione e formazione professionale, con 2 o più casi di positività accertati tra gli alunni vanno in Ddi solo i non  vaccinati: gli altri (chi ha concluso il ciclo vaccinale primario, è guarito da meno di 120 giorni o dopo aver completato il ciclo vaccinale primario, oppure ha effettuato la dose di richiamo e gli esentati), restano in presenza con le Ffp2. Gli altri vanno n Ddi per 5 giorni (e non più 10). Con un caso di positività, invece, la didattica prosegue per tutti in presenza con le Ffp2. 

Il rientro dalla quarantena

La riammissione in classe di chi è in quarantena precauzionale sarà subordinata alla sola dimostrazione di avere effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo, anche in centri privati abilitati. Inoltre, a tutti gli alunni che dovessero rimanere in presenza secondo le nuove regole sui casi Covid nelle scuole si applica il regime sanitario di autosorveglianza con esclusione dell`obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie fino a sei anni di età e per gli alunni per i quali non sia applicabile il regime sanitario di autosorveglianza si applica la quarantena precauzionale della durata di 5 giorni, la cui cessazione consegue all`esito negativo di un tampone e con l`obbligo di indossare le Ffp2.

Il tampone fai da te

"Il meccanismo di autosorveglianza a scuola può prevedere anche il tampone fai da te, in questa fase di trasformazione della pandemia può essere uno strumento utile" ha detto il ministro della salute Roberto Speranza. 

I presidi

Per l'Associazione nazionale presidi le novità "semplificheranno il lavoro dei dirigenti scolastici e dei loro collaboratori, stremati da un sovraccarico burocratico senza precedenti e senza orari. Queste misure vengono incontro alle esigenze delle famiglie e rispondono, almeno in parte, alle nostre richieste di semplificazione". 

La posizione della Lega

Secondo quanto si apprende da fonti di governo, i ministri leghisti non hanno partecipato al voto in Consiglio dei ministri sul nuovo decreto Covid contestando le norme relative alle scuole.  Secondo i leghisti, infatti, le misure che riguardano le quarantene sarebbero "discriminatorie nei confronti dei non vaccinati". ''Il provvedimento varato oggi dal Consiglio dei Ministri in materia di Covid recepisce gran parte delle richieste che avevamo avanzato già nelle scorse settimane a seguito del mutarsi del virus, dell'incremento della copertura vaccinale e dell'evidente evoluzione del quadro pandemico. Il superamento delle restrizioni in zona rossa, le misure volte a non ostacolare l'afflusso di turisti e le consistenti semplificazioni che interessano il mondo della scuola rappresentano infatti segnali importanti nella prospettiva di una progressiva normalizzazione nella gestione della pandemia. Dispiace tuttavia che sia stata introdotta la differenziazione tra i bambini vaccinati e quelli non vaccinati, perché questo rappresenta un'ingiusta separazione tra i più piccoli'' hanno detto congiuntamente i governatori della Lega.  ''La strada da compiere per giungere a una normalizzazione nell'affrontare la pandemia - concludono i governatori - deve però essere rapida e decisa, nel solco di quanto fatto da molti Paesi europei''. 

Attilio Fontana, governatore della Lombardia ha detto: "Nessuna distinzione nella scuola primaria tra vaccinati e non, ma solo tra positivi e negativi, per evitare discriminazione tra bambini e famiglie. Questa la proposta che ho avanzato al governo, durante la Stato-Regioni di questo pomeriggio". "Una proposta - ha spiegato il presidente - che parte dalla considerazione che in questa fascia d'età la percentuale dei vaccinati è ancora bassa e dalla constatazione dell'attuale miglioramento della situazione epidemiologica, come dimostrano gli ultimi dati".