Vaccini Covid, il paradosso degli under 30. Ma giugno resta decisivo

Via libera anche per i giovanissimi dai 12 ai 15 anni. E dosi somministrate anche in azienda

Vaccini anti-Covid

Vaccini anti-Covid

E' in arrivo una rivoluzione nelle prenotazione degli appuntamenti per le vaccinazioni anticovid: il 3 giugno dovrebbe partire la campagna di vaccinazione di massa. Cosa significa? Che chiunque a partire dalla prossima settimana potrà prenotarsi per il vaccino contro il coronavirus. I sistemi saranno probabilmente sempre i medesimi, quindi non ci sarà il caos tanto temuto. Anche se è probabile che, almeno per i primi giorni di "via libera", possano verificarsi code sulla piattaforma online di Regione Lombardia gestita da Poste Italiane.

I dati in Lombardia

Alla data del 27 maggio il totale delle somministrazioni di vaccino anticovid è di circa 5 milioni 697mila dosi, di cui 3 milioni 223mila a donne e 2 milioni e 474mila a uomini. L'incremento giornaliero è di 92.942 e la somministrazione su dosi consegnate è del 94,43%. Secondo i dati diffusi dalla Regione Lombardia, quindi, la campagna vaccinale starebbe procedendo a tambur battente anche in considerazione delle dosi di vaccini già consegnate. 

I vaccini in azienda

"Il generale Figliuolo ha detto che si può iniziare dal 3 di giugno, noi ci daremo da fare per sfruttare questa ulteriore opportunità". Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha dato proprio il 3 giugno anche come punto di partenza per le vaccinazioni in azienda. Anche se non abbassa la guardia e, anzi, ammonisce: "Bisogna avere più vaccini, e questa è la cosa più importante".

Dai 30 ai 39 anni

Sono 351.790 le prenotazioni per i vaccini in Lombardia effettuate nei primi due giorni di apertura delle adesioni sul portale di Regione Lombardia gestito da Poste Italiane per la fascia d'età 30-39 anni. A riferirlo è l'assessorato regionale al Welfare. Un rallentamento, visto che solo nelle prime ore di apertura delle prenotazioni erano state registrate ben 221mila adesioni. 

Dai 29 ai 16 anni: il paradosso

Quella dei cittadini dai 29 ai 16 anni, quindi degli under 30 e degli under 20, è la fascia di età che, alla luce degli ultimi sviluppi con la decisione che attende solo di essere ratificata da parte del generale Figliuolo di aprire le vaccinazioni di massa e quindi la possibilità per tutti di prenotare un appuntamento a partire dal 3 giugno, sembra essere nella situazione più grottesca. In Lombardia, infatti, le adesioni per la fascia dagli Under 30 in giù saranno aperte dal 2 giugno. Ovvero dal giorno prima rispetto ad una eventuale apertura di massa a tutti i cittadini. Compresi quelli che sono ancora dubbiosi. E che quindi rischierebbero di intasare i canali dedicati alla fascia d'età in questione.

Dai 12 ai 15 anni

Il via libera dato oggi da Ema, ovvero l'Agenzia europea per i medicinali, all'estensione della possibilità di essere vaccinati con la somministrazione del vaccino anticovid di Pfizer-Biontech anche ai ragazzi dai 12 ai 15 anni apre un ulteriore scenario, anche e soprattutto per quanto riguarda il ritorno sui banchi di scuola dopo le vacanze estive. Molto dipenderà però dalla volontà delle famiglie in merito alla vaccinazione dei figli in quella fascia d'età.

Lo sfogo di Bertolaso

"Ci sono diverse categorie che possono fare un vaccino rispetto a un altro ma se continuiamo con questa mentalità, che io mi vaccino solo quando posso fare un certo tipo di vaccino, questo Paese non va da nessuna parte. Non siamo al mercato dell'automobile o al supermercato dove scegliamo l'auto o la salsa di pomodoro" ha affermato Guido Bertolaso, consulente per la campagna vaccinale della Regione Lombardia. E in effetti in alcuni casi l'atmosfera che si è respirata è stata proprio quella di trovarsi durante le prenotazioni degli appuntamenti davanti agli scaffali di un supermercato.

Ciclo completo

In tutta Italia sono 3.692.118, ovvero l'81% del totale, gli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale, mentre tra gli over 70 il ciclo è stato completato dal 32%. Nelle rsa il 98,41% degli ospiti ha avuto la prima dose e l'83,59 entrambe le somministrazioni. Simili le percentuali del personale sanitario con il 96,84% che ha fatto la prima dose e l'84,32% che ha completato la vaccinazione. E' all'80,85% la vaccinazione con una dose del personale scolastico mentre il ciclo è stato completato dal 38,18%.