La rabbia cresce, pendolari in protesta: "La Lombardia molli Trenord"

I viaggiatori insistono: "I servizi ferroviari devono essere affidati con una gara a chi davvero ci crede"

I pendolari agitano il documento con il quale chiedono drastici cambiamenti

I pendolari agitano il documento con il quale chiedono drastici cambiamenti

Milano, 27 novembre 2019 -  Si sono dati appuntamento alle 18 di ieri alla stazione di Cadorna, i pendolari lombardi. Un punto di ritrovo non casuale: lì a pochi passi dai binari che conducono nel cuore di Milano c’è, infatti, la sede di Trenord, l’azienda ferroviaria regionale contro la quale i comitati dei viaggiatori hanno organizzato il presidio di ieri e numerosi altri presidi nel recente passato. «Oggi (ieri per chi legge, Ndr ) sono qui riuniti i rappresentanti di tutte le associazioni dei pendolari della Lombardia» sottolinea con orgoglio Raffaele Specchia, uno dei portavoce. Tutti dietro un unico slogan, anzi un unico hashtag: #adessobasta. «Basta nascondersi dietro alla mancanza di investimenti da parte delle Ferrovie dello Stato in quanto socie della Regione in Trenord – spiega Specchia – perché è a tutti noto che le Ferrovie non investono in società delle quali non abbiano la maggioranza. All’inizio dell’attuale legislatura la Regione si era impegnata a cambiare la governance di Trenord: dov’è finito quell’impegno?».

Basta – si legge nella nota diramata dai comitati e letteralmente sventolata ieri dai partecipanti al presidio – «con l’affidamento diretto senza gara pubblica delle gestione dei servizi ferroviari». Vale la pena sottolineare, allora, che il contratto di servizio che lega la Regione a Trenord scadrà nel 2020, tra pochi mesi, e la Giunta regionale dovrà quindi porsi il tema. «Chiediamo che la Regione si assuma le proprie responsabilità di ente regolatore, a partire dal cambio della gestione dei servizi ferroviari a favore di imprese realmente motivate e non burocratizzate» insistono i comitati dei pendolari. «Comprare nuovi treni non basta – sostiene Specchia – se non si migliora la qualità della società che gestisce il servizio e se non si migliora lo stato di salute della rete».

«Basta – come ovvio – coi guasti, i ritardi e le soppressioni delle corse» che scandiscono le settimane dei pendolari: «Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un crescendo di disservizi», lamentano dal presidio. Il riferimento è, ad esempio, al principio di incendio verificatosi venerdì scorso, alle dieci e mezza del mattino, sul treno regionale partito alle 9.40 da Cremona e diretto a Treviglio (provincia di Bergamo). O a quanto avvenuto il 7 novembre scorso, quando un treno della linea S8 partito da Milano alle 15.52 e diretto a Lecco si è guastato all’interno di una galleria bloccando o rallentando la circolazione ferroviaria su tutte le linee della Brianza. La S8, infatti, fa tappa a Monza, Arcore e Carnate. «Questi e altri disservizi – concludono i comitati – hanno preso in ostaggio decine di migliaia di pendolari e viaggiatori con ritardi di ore e soppressioni. In questa occasione si è manifestata la totale incapacità dei gestori delle infrastrutture e dei servizi ferroviari ad affrontare e risolvere rapidamente le criticità». Infine i comitati chiedono il «ripristino immediato» delle corse fin qui sostituite coi bus.