Covid e influenza (in anticipo): i nuovi sintomi, vaccino, come distinguerli

Come si sta muovendo il coronavirus? E la stagione influenzale? Si va verso delle feste di Natale molto diverse da quelle degli ultimi anni. In vista anche il cambiamento delle regole sull'isolamento Covid. Ma l'andamento delle infezioni è sotto costante monitoraggio: ecco perché queste settimane sono molto importanti

Milano - "Non mi sembra che in questo momento ci sia particolare allarme. C'è un aumento contenuto dei casi però non c'è congestione nelle strutture sanitarie, la situazione è monitorizzata ma rientra nell'attesa".  A fare il punto sull'andamento della curva Covid in Italia è stato Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute, a margine della presentazione della campagna di vaccinazione Covid e influenza. Riferendosi agli anziani che hanno fatto la quarta dose di vaccino Covid da oltre 4 mesi, Rezza ha spiegato "in base a ciò che affermano Ema e Aifa i richiami vengono fatti dopo 4-6 mesi e ora c'è la vaccinazione stagionale con i vaccini adattati". Quelle che si avvicinano sembrano dunque profilarsi come feste di Natale molto diverse da quelle vissute dagli italiani l'anno scorso e - ancor di più - nel 2020. L'andamento di contagi e ricoveri sarà comunque costantemente monitorato, anche alla luce della parallela diffusione dell'influenza. Nei giorni scorsi in Lombardia -dove si è verificato un insolito picco influenzale già nelle ultime settimane - lo stesso assessore al Welfare Guido Bertolaso ha spiegato che il quadro generale fa sì che l'influenza preoccupi di più del Covid, allo stato attuale

Pregliasco: come sono cambiati i sintomi

"Sostanzialmente il Covid stravolge un po' le cose, perchè ha tutto lo spettro delle infezioni respiratorie. Si è inoltre persa un po' quella peculiarità, che è più raramente presente, della perdita dell'olfatto e del gusto, elementi che lo caratterizzavano. Non rimane altro che il tampone" ha spiegato il direttore sanitario dell'Istituto Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, parlando dell'evoluzione del virus. "Tutto questo- sottolinea il virologo- rischia di far confondere Covid e influenza. Quando non c'era il Covid, riconoscevamo la vera influenza dal resto del mondo dei 262 virus, perchè determinava, e determina ancora oggi, l'insorgenza brusca oltre i 38 gradi, almeno un sintomo respiratorio come il naso chiuso o il naso che cola, e almeno un sintomo sistemico come dolori muscolari, un senso di bastonatura. Queste tre cose insieme caratterizzavano e differenziavano clinicamente l'influenza da tutto il resto". "Ora, purtroppo- conclude il presidente nazionale dell'Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas)- il Covid fa questo ma fa anche meno: provoca raffreddore, una piccola tosse e rende quindi difficile la caratterizzazione del Covid"

Andreoni: distinguere i due virus? Non è semplice

"Nella pratica clinica è sempre molto complicato fare una distinzione tra malattie dell'apparato respiratorio, ovvero riuscire a distinguere chiaramente quella che può essere una influenza da un Covid, piuttosto che da una infezione da altri virus respiratori, visto che ce ne sono moltissimi. Nella pratica clinica, se si vuole avere una diagnosi certa, si deve ricorrere inevitabilmente al test diagnostico". Lo spiega all'agenzia Dire il primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Massimo Andreoni. "È vero- aggiunge- che sui grandi numeri possono esserci delle differenze, in cui i dolori muscolari e il mal di schiena si riscontrano in questo momento più spesso nell'influenza che non nel Covid. Certamente il Covid, rispetto all'influenza, dal punto di vista clinico, è un po' meno febbrile. Nel Covid non stiamo vedendo i grandi febbroni che si riscontrano nell'influenza, perché il SARS-CoV-2 è presente nelle vie respiratorie più alte rispetto all'influenza, anche se la rinorrea, ovvero il raffreddore e la lacrimazione agli occhi appartengono anche all'influenza. Ecco perchè nei primi giorni di malattia è difficile fare una distinzione". "Così come il mal di gola- precisa Andreoni- è certamente preminente nel Covid, un po' meno nell'influenza ma può essere presente anche in quest'ultima. Non è semplicissimo fare una distinzione". "L'elemento determinante- conclude l'esperto- diventa quello epidemiologico: sapere che una persona ha avuto contatti con persone con il Covid, in linea di massima ci consente di dire che è molto più probabile che abbia il Covid che non una influenza, o viceversa. È dunque più il dato epidemiologico, che non quello clinico, che spesso guida a fare una ipotesi diagnostica".

La doppia vaccinazione

A parlare di situazione per ora sotto controllo sul fronte coronavirus è stato oggi anche Orazio Schillaci: "Con la stagione fredda stiamo seguendo i dati sul Covid. C'è stato un rialzo dei casi ma le terapie intensive sono sotto ilivello di guardia ed è questo cui bisogna guardare principalmente - ha detto il ministro della Salute in occasione della presentazione della campagna di comunicazione contro Covid e influenza -. Il Covid è in una fase endemica e ciò ci ha permesso di riacquistare spazi di normalità. Quello che ora sosteniamo è un approccio basato sulla responsabilità dei cittadini". L'arma per evitare nuove situazioni critiche resta quella della vaccinazione:  "Vogliamo dare un messaggio forte a tutta la popolazione ma il nostro target sono soprattutto gli anziani ed i soggetti fragili. Dobbiamo affrontare insieme Covid e influenza stagionale, che questo anno pare si presenti molto forte, e dobbiamo farlo possibilmente con una unica vaccinazione che è possibile fare appunto in una unica seduta". 

Dobbiamo affrontare insieme Covid e influenza stagionale, che questo anno pare si presenti molto forte

Isolamento positivi asintomatici: si cambia

Nelle prossime settimane sul tavolo dell'esecutiva c'è anche il nodo delle regole Covid. E' infatti in vista un nuovo cambiamento, che dovrebbe riguardare l'isolamento dei positivi asintomatici. Per Schillaci la revisione dell'isolamento per i pazienti Covid asintomatici, che in base alla modifica annunciata delle regole "possono uscire dopo 5 giorni" senza il test negativo "e tornare alla normalità, usando però la mascherina se ci sono vicino persone fragili, non è una scelta ideologica. Altri Paesi l'hanno fatto, ad esempio Uk e Spagna che hanno governi di orientamento diverso". "Naturalmente - ha agggiunto il ministro - continuiamo a monitorare costantemente i dati del contagio". "Ribadisco- ha sottolineato Schillaci- che questi sono pubblicati settimanalmente ma quelli quotidiani sono consultabili da tutta la comunità scientifica. Io che vengo dal mondo della ricerca non potrei essere contro perché è la cosa più importante su cui investire per avere un futuro migliore soprattutto per i nostri giovani". "Se ci fossero evoluzioni negative nei numeri della pandemia, abbiamo tutte le capacità di affrontare situazioni diverse da quelle che ci aspettiamo. Siamo moderatamente ottimisti che la pandemia oggi si trovi in una fase diversa", ha concluso. 

Continuiamo a monitorare costantemente i dati del contagio

Il monito di Ecdc e Oms

Intanto dall'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive) e dall'Oms per l'Europa arriva un monito in vista dei mesi più freddi dell'anno: "Le misure di protezione individuale ci aiutano anche a tenere a bada tutti i virus respiratori: Covid-19, influenza stagionale, virus respiratorio sinciziale" Rsv. "Continuiamo a esortare tutti a proteggersi adottando misure semplici, ma efficaci: lavarsi regolarmente le mani; indossare mascherine ben aderenti, in particolare in ambienti affollati e chiusi con ventilazione inadeguata, e stare lontano dagli altri quando si ha un virus respiratorio".