Arresto di Genovese, nuova testimonianza: "Giravano voci strane sui festini"

A parlare è una 18enne, amica della vittima della violenza, che avrebbe anche partecipato alle serate tra sesso e cocaina a 'Villa Inferno' a Bologna

Alberto Genovese

Alberto Genovese

Milano, 12 novembre 2020 - Si amplia di giorno in giorno l’inchiesta che farà luce su quanto accadeva nel lussuosissimo attico del top manager Alberto Genovese, 43 anni. Le torture nei confronti di una 18enne, perché di questo si tratta, commesse nella notte tra il 10 e l'11 ottobre sono solo una parte di ciò che è finito sul tavolo degli investigatori della Procura. Le indagini promettono di aprire uno scenario gravissimo, anche dal punto dei reati commessi. Ci potrebbero essere gli estremi del favoreggiamento e addirittura del concorso se si dimostrasse che qualcuno sapeva, ha visto e non è intervenuto.

Intanto, iniziano a parlare alcune ragazze che frequentavano quelle serate. Una coetanea della vittima, che quando aveva 17 anni avrebbe partecipato ad alcuni festini a base di cocaina e sesso a Bologna, ha raccontato che venne a sapere di poter partecipare a "quella festa privata" nell'appartamento con vista sul Duomo di Milano da un uomo che alcune ragazze hanno definito il 'braccio destro' del re delle start-up. Lo ha messo a verbale davanti agli investigatori della Squadra mobile, nell'inchiesta della Procura di Milano che ha portato in carcere l'imprenditore.

Dalla sua denuncia è scattata l'inchiesta dei pm emiliani chiamata 'Villa Inferno' e che a settembre portò ad arresti. E proprio i possibili collegamenti tra le due indagini ora sono al vaglio degli inquirenti milanesi e bolognesi. Nella "tarda mattina" di quel sabato 10 ottobre, ha raccontato ancora la ragazza testimone, aveva "sentito" la sua amica, "che mi aveva detto che sarebbe andata anche lei alla festa di Genovese". La ragazza al centro dell'indagine bolognese arrivò alla festa a Milano verso le 16 assieme ad un'altra amica, mentre la 18enne che poi subì abusi "l'ho vista arrivare verso le 20.30" assieme ad un'altra. La ragazza-teste andò via quasi alle 2, ma prima cercò l'amica che era dentro la stanza da letto di Genovese, ma un bodyguard le impedì di entrare. Erano le 22.30, ha detto ancora, e "ricordo di aver avuto una brutta sensazione". Con un messaggio verso la mezzanotte "tra domenica e lunedì" venne a sapere dall'amica che era stata «v"olentata". E un'altra ragazza le disse, ha spiegato ancora, che giravano delle "voci" sul fatto che Genovese violentasse donne durante "le sue feste private". GRG 12-NOV-20 10:49 NNNN