Covid, Ricciardi: casi aumenteranno su spinta varianti. No lockdown ma misure locali

Il consulente del ministro Speranza: con combinazione di Delta, Delta plus e Omicron curva dei contagi sarà esponenziale e pressione su sistemi sanitari fortissima

Walter Ricciardi

Walter Ricciardi

Roma - "Mi preoccupa la combinazione tra Delta, Delta plus e Omicron che produrrà un gennaio catastrofico. La contemporanea presenza di varianti così contagiose ci dispone a un periodo in cui la curva dei contagi sarà esponenziale e la pressione sui sistemi sanitari sarà fortissima. Purtroppo il numero dei morti aumenterà in maniera importante". Questo l'allarme lanciato nelle scorse ore da Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all'Università Cattolica e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. Oggi in Italia si sono registrati 155.659 i nuovi casi di Covid e 157 morti. Il tasso di positività si è attestato al 15,6%. In crescita a 1.595 le terapie intensive e a 15.647 i ricoveri ordinari.  

"Non prevedo un lockdown ma una serie di misure restrittive a seconda dei numeri di casi e della pressione sul sistema sanitario: ci saranno delle zone che prevederanno delle restrizioni ma non certamente in tutto il Paese" ha detto Ricciardi a 'Controcorrente' su Rete 4. Per quanto concerne la riapertura delle scuole Ricciardi ha spiegato: "da una parte capisco benissimo l'intenzione del governo di aprire le scuole e di tenerle aperte, ma questo - ha osservato - si può fare soltanto con un mix di attenzioni sia nella gestione della scuola, sia nella campagna vaccinale, che in questo momento non è tale da consentire una riapertura tranquilla".

Ricciardi ha poi parlato del nodo dei test. "I test antigenici hanno una loro utilità nel momento in cui si fanno degli screeening su grandi masse di popolazione, ma perdono attendibilità quando dobbiamo essere certi della diagnosi: in quel caso bisogna fare un tampone molecolare", ha osservato. "Ha ragione Crisanti a essere critico con questa scelta", ha aggiunto riferendosi alla regola che permette di uscire alla quarantena con un test antigenico rapido. "Di fatto - ha osservato - è solo il tampone molecolare che dà la certezza, la sensibilità e la specificità" della diagnosi. Riferendosi poi alla grande richiesta dei test delle ultime settimane, Ricciardi ha rilevato che "in questo momento, con milioni di test che vengono fatti a settimana, non c'è la possibilità di fare i molecolari, c'è l'impossibilità fisica: ci sono solventi e apparecchiature che non sono disponibili, quindi bisogna fare al meglio i tamponi antigenici e al meglio i tamponi molecolari: è un mix dei due che in qualche modo ci serve per gestire questa situazione".