Coronavirus, massimo 2 passeggeri in taxi. E non si parla al tassista

Le proposte del Comune alla categoria, che denuncia: "Siamo stati abbandonati da tutte le istituzioni"

I conducenti delle auto bianche sono in fermento e in attesa di indicazioni

I conducenti delle auto bianche sono in fermento e in attesa di indicazioni

Milano, 13 marzo 2020 -  I rappresentanti dei tassisti hanno incontrato ieri in Prefettura l'assessore comunale alla Mobilità, Marco Granelli, funzionari della Regione Lombardia e dell'ATS Milano per fare il punto sulle misure necessarie a garantire il servizio in queste settimane di emergenza Coronavirus. Nel corso dell'incontro ATS e Regione si sono impegnate a mettere a punto un protocollo ad hoc per il trasporto taxi.

«Dallo scoppio dell'emergenza Coronavirus Comune e Regione hanno ignorato il servizio pubblico non di linea. Il settore è stato abbandonato a se stesso nel pieno di una crisi sanitaria senza precedenti», scrivono in una nota congiunta e in riferimento all'incontro i delegati dei tassisti: Claudio Severgnini (TAM), Nereo Villa (SATAM), Silla Mattiazzi (UIL Trasporti ) e Giovanni Levrè (UGL). «Nella più completa assenza di linee guida – proseguono – gli operatori hanno fino ad oggi dovuto provvedere autonomamente a gestire il rischio sanitario, esponendosi in prima linea per garantire un servizio pubblico essenziale in condizioni di incertezza che aggravano ulteriormente le preoccupazioni per le ricadute economiche dell'emergenza.

La tutela della salute pubblica impone ora interventi chiari da parte delle autorità». «In seguito all'incontro – spiegano i rappresentanti delle auto bianche – ATS predisporrà un protocollo sanitario per garantire i principi base per il trasporto taxi, questo protocollo sarà assunto dalla Regione che disporrà al più presto una delibera in deroga al regolamento vigente. Chiediamo che i Comuni adottino finalmente tutte le decisioni formali necessarie per garantire agli operatori condizioni di lavoro idonee. Deve essere garantita la costante e professionale sanificazione dei mezzi. Gli operatori devono essere dotati di appositi dispositivi individuali di protezione. Mai come in questo caso la tutela dei lavoratori è anche una questione di salute pubblica. Ricordiamo che è vigente un accordo con AREU per il trasporto in taxi di personale sanitario per esigenze di servizio. Per questo motivo,  aspettiamo un urgentissimo provvedimento regionale».

Quindi ecco Granelli: «Abbiamo avanzato alla Regione, ente che ha la competenza sul servizio taxi e che in base all'ultimo decreto del Governo può fare ordinanze sul trasporto pubblico, alcune proposte da inserire nell'ordinanza: esporre nel taxi un cartello con le raccomandazioni su come comportarsi per contrastare la diffusione del Coronavirus, limitare la presenza in taxi a soli due clienti per corsa, così che nessuno possa sedersi davanti, troppo vicino al conducente, e che dietro possano stare distanti e, terzo, prevedere che eventuali clienti affetti da evidenti sintomi di malattie influenzali possano salire solo con mascherina».