Coronavirus, Fontana: "Prepararsi se nuova ondata a ottobre. Sanità lombarda? La migliore"

Il governatore chiarisce: "Da Roma solo briciole. Zona rossa nelle Bergamasca? Si vuole scaricare la responsabilità"

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 2 aprile 2020 - "Ci sono scienziati che ci dicono che essendo un virus che ha attinenza con l'influenza c'è il rischio che alla ripresa del virus influenzale in ottobre e novembre, ci possa essere anche una ripresa del coronavirus. Quindi bisogna prepararsi". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, su Radio Padania. E ha continuato: "Noi ci siamo preparati, la nostra risposta finora è stata una risposta alla drammatica emergenza improvvisa. Abbiamo dovuto affrontare uno tsunami, è partito tutto con una violenza mai vista. La nostra sanità non è una delle migliori, è la migliore. Se quello che è successo nella nostra regione fosse successo altrove non so come sarebbe finita. Io mi posso solo dire orgoglioso".

Per questo tsunami, ha sottolineato il governatore, dal governo "stiamo ancora aspettando delle risorse materiali, e' passato un mese e mezzo dall'inizio dell'emergenza e da Roma abbiamo ricevuto briciole". "Se non ci fossimo mossi noi, se non ci fosse stato l'assessore al Bilancio Caparini" a muoversi per acquistare materiale, "avremmo chiuso gli ospedali dopo due giorni. Il numero di mascherine che ci arrivava dalla Protezione civile non ci avrebbe consentito di aprire. E' una vergogna, non ci e' arrivato se non una piccola parte di quello che abbiamo richiesto a Roma. Ce la siamo dovuta cavare con nostri mezzi e risorse". E proprio riguardo questi mezzi sono arrivate domande dal sindaco di Milano Giuseppe Sala: "Le mascherine oggi i comuni ne riceve pochissime: Milano ha dovuto andarsele a cercare in Cina e in altri paesi e per ora va bene. Ma le mascherine chi le deve fornire? Il Governo? La Regione? Io spero che tra non molto potremo uscire e a quel punto le mascherine saranno dannatamente importanti e la disponibilità di mascherine deve essere un diritto". 

Fontana è poi tornato sulle parole del premier Giuseppe Conte, che ha dichiarato che "se la Lombardia voleva la zona rossa nel Bergamasco poteva disporla": "Il premier Conte, che è un fine giurista, deve darmi due risposte: 1 come faccio io che non ho titoli a bloccare un diritto costituzionale protetto; 2 anche se l'avessi disposta con che forze dell'ordine avrei potuto chiudere zona rossa?". Per il governatore "è un tentativo di scaricare. Noi a Conte abbiamo chiesto la zona rossa, nel comitato tecnico il nostro rappresentante ha insistito. E' inutile che cerchi di scaricare su di noi". Invece il premier Conte, quando prese ulteriore misure restrittive, "disse 'e' come se realizzassi zona rossa in tutta regione'. Forse ha cambiato opinione ma non puo' addebitare a me" la colpa di non aver fatto la zona rossa a Bergamo.