Coronavirus in Lombardia, ecco le misure del decreto: cosa apre e cosa resta chiuso

Confermato stop a lezioni. Riaprono i musei, ma con ingresso contingentato. Ancora stop per cinema e teatri. Aperti bar, pub e ristoranti

Coronavirus, mascherine a Milano

Coronavirus, mascherine a Milano

Milano, 1 marzo 2020 - Il vice presidente lombardo Fabrizio Sala ha anticipato alcune delle misure sul Dpcm (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) per le misure di contenimento del coronavirus, spiegando chi aprirà e chi no in Lombardia e con che modalità.  "Questa impostazione è frutto di una ricerca di equilibro, puntando sempre al rallentamento del virus - ha sottolineato -. Dovremo abituarci per un po' di tempo a uno stile di vita un po' diverso da quello che avevamo fino a una decina di giorni fa". Tutte le misure - ha precisato Sala - sono in vigore per una settimana, fino all'8 marzo. Ecco le novità per la Lombardia.

"Entra in vigore decreto, condiviso a livello istituzionale ma anche scientifico" ha detto il vice presidente della regione Lombardia Fabrizio Sala.  Per quanto concerne regione Lombardia cinema e teatri chiusi. Per i musei ingressi contingentati in entrata e si introduce un elemento per evitare assembramenti, con persone distanziate almeno un metro uno dall'altro. Confermata la sospensione di tutte le lezioni scolastiche di ogni ordine e grado. I plessi saranno aperti e potranno essere sanificati, chi potrà può tenere attiva didattica con e-learning Possibile accedere a luoghi di culto, ma sospese cerimonie. Potranno rimanere aperti i bar e i ristoranti della Lombardia ma rispettando alcune misure: limitazione di posti a sedere e rispetto della distanza di un metro l'uno dall'altro. Nella sola Regione Lombardia sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri culturali e ricreativiSospesi tutti i concorsi. Gli impianti sciistici rimangono aperti, con capienza ridotta di un terzo degli impianti chiusi, come le cabinovie".

Nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza, Cremona è prevista anche la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione dei punti vendita di generi alimentari e degli esercizi commerciali e delle attività artigianali di vendita di prodotti alimentari in misura prevalente, nonché delle farmacie e delle parafarmacie.