Calcio e mazzette: "Quindicimila euro per allenare nei dilettanti"

Matteo, tecnico di Prima Categoria: "Mi danno 250 euro per la benzina, ma chi si presenta con i soldi ha il posto sicuro. Anche se non vince"

Milano, 12 novembre 2022 - "Tutti sanno che nei campionati dall’Eccellenza in giù in molti casi devi pagare per allenare. Che tu sia bravo o innovativo conta poco". Matteo (nome di fantasia) ha 46 anni, dal lunedì al venerdì lavora per un’azienda milanese e nel weekend è sui campi della provincia lombarda. Allena per passione e divertimento, negli anni è passato dall’Eccellenza alla Prima Categoria ma  non accetta un sistema marcio che non garantisce a tutti le stesse opportunità e tollera la "mazzetta" per sedersi in panchina.

Se paghi alleni

"È così - racconta Matteo –: ci sono tante società in Lombardia che preferiscono affidarsi a chi porta denaro. Allenatori, ma pure direttori sportivi. Tutto ciò è deprimente. Io alleno da dieci anni, le mie squadre hanno vinto due campionati e conquistato tre salvezze. Ma non mi ha chiamato mai nessuno. Di sicuro non bastano i risultati. Chi ha i soldi e le conoscenze giuste arriva dove vuole". Esiste un vero e proprio tariffario delle panchine dall’Eccellenza in giù, rivela il tecnico: "Partendo dai livelli più bassi devi portare uno sponsor almeno da 10-15mila euro. Così a chi allena, se gli va bene, danno un rimborso spese di 400-500 euro, non di più. Il resto finisce nelle casse della società".

I soliti noti

La parola stipendio non esiste. Anche per chi porta lo sponsor. Figuriamoci per un allenatore che non ha le spalle "coperte": "Io prendo 250 euro al mese di rimborso, mi interessa solo pagare la benzina. Però ripeto a me stesso: posso ricevere anche 5 euro, ma non darei mai un centesimo per allenare. Altrimenti sto a casa". Non c’è invidia, solo rabbia e rassegnazione: "Sappiamo tutti chi porta “il grano“, perché spesso l’allenatore in questione è già "pieno" di soldi. Ha un certo reddito, e vuole levarsi un capriccio, anche pagando. I soliti noti sanno già dove bussare, perché certi presidenti li conosciamo tutti a livello dilettantistico".

Conta lo sponsor

E ancora: "Nel Varesotto e nel Comasco succede spesso: sei vicino alla Svizzera e chi ha un lavoro oltreconfine ha più possibilità di trovare un discreto sponsor. Anche nel Bresciano ci sono situazioni simili. Ci vuol poco a vedere che certi tecnici sono sempre lì pur non avendo ottenuto risultati importanti mentre conosco colleghi che allenano in Eccellenza con buoni risultati da 4-5 anni in attesa della chiamata giusta che non arriva perché non hanno sponsor".