Malati di gioco in aumento: il boom dopo la pandemia

L’Istituto superiore di sanità: dal 13% di habitué giù al 9%, poi il rimbalzo al 16%. A Como si scommettono quasi 2.400 euro a testa. A Milano si arriva solo a 2.100

Non solo slot machine e videopoker

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Pavia, 19 luglio 2021 - La speranza di ottenere denaro facilmente, magari quando il lavoro non c’è più, sta facendo lievitare l’azzardo. Lo rivela uno studio dell’Istituto superiore di sanità che ha interessato un campione della popolazione italiana di età compresa tra 18 e 74 anni. I dati raccolti riguardano le abitudini di gioco nel periodo di lockdown (27 aprile-3 maggio 2020) confrontati con le abitudini precedenti la pandemia e con una successiva fase di restrizioni parziali (27 novembre - 20 dicembre 2020). 

In base ai risultati, la pratica del gioco d’azzardo, dal 16,3% del periodo pre-pandemico, è scesa durante il periodo di lockdown al 9,7%, per poi risalire al 18% nel periodo di restrizioni parziali. Il gioco d’azzardo terrestre è diminuito dal 9,9% del periodo precedente la pandemia al 2,4% del periodo di lockdown, per poi risalire al 8% nel periodo di restrizioni parziali. Il gioco on line invece è passato dal 10,0% del periodo precedente la pandemia, all’8,0% nel lockdown, per salire al 13% nel periodo di restrizioni parziali. Durante il lockdown, tra i giocatori il tempo mediamente dedicato al gioco è aumentato di quasi un’ora. Inoltre, l’1,1% di coloro che hanno dichiarato di non aver giocato prima della pandemia ha ammesso di aver iniziato proprio nel periodo di totale restrizione, mentre il 19,7% di coloro che già giocavano ha incrementato l’attività totale di gioco. I giochi maggiormente praticati in tutte le rilevazioni si confermano il Gratta&vinci per l’azzardo terrestre e per il gioco on line le scommesse sportive, il Gratta&vinci e le slot machines.

Nell’ultima rilevazione è stata indagata anche la pratica dei videogiochi gratuiti nei quali, da un sito o un’applicazione su computer, dispositivi mobili, tablet o social network, è possibile pagare per avanzare nel gioco (esempio: CandyCrush, Brawl Stars, Clash Royale, Fortnite, ecc.). Nelle ultime 4 settimane dalla rilevazione, il 33% del campione ha dichiarato di aver praticato questi giochi. Stando agli ultimi dati, in Italia la raccolta pro-capite è pari a 2.180 euro. Nel complesso siamo a valori intorno ai 110,5 miliardi di euro: 74,1 miliardi da gioco su rete fisica e 36,4 dall’on line. Secondo la Regione, mediamente in Lombardia sono andati in azzardo 1.725 euro a persona. Le province di Como con 2.032 (2.397 dopo il lockdown) euro a testa, Sondrio con 1.877 (2.214), Brescia con 1.850 euro (2.183) e Bergamo con 1.805 euro (2.129) sono quelle con valori superiori alla media regionale. Per la provincia di Milano invece il dato pro-capite è di 1.774 euro (2.106), per Pavia di 1.846 (2.178). Ed è sempre più urgente raggiungere i giocatori patologici per curarli insieme alle loro famiglie. Il Servizio territoriale per le dipendenze (Ser.D) di Pavia per questo ha messo a disposizione dell’utenza un numero telefonico dedicato (3358413553), attivo nelle giornate di lunedì e venerdì, dalle 9 alle 11, e di sabato, dalle 9 alle 13. Il servizio telefonico garantisce colloqui a chi ritiene di avere un problema con il gioco d’azzardo, ai suoi familiari e conoscenti, e a chi desidera avere informazioni relative ai problemi legati al mondo della ludopatia.