Mutilazioni e sprangate sulla testa. Le torture ai maiali sotto la lente della Procura

L'indagine su un'azienda del cremonese è partita dopo la denuncia dell'associaizone Animal Equality

Maiali di allevamento in una foto di repertorio

Maiali di allevamento in una foto di repertorio

Cremona - Suini maltrattati nel macello dell'azienda Zema di Salvirola. L'indagine dell'associazione Animal Equality, a cui è seguita una segnalazione alla Procura della Repubblica di Cremona, ha fatto partire un'inchiesta per le torture inflitte agli animali allevati nella azienda attiva dal 1987. Animal Equality, con materiali foto e video ha documentato le violenze a cui erano sottoposti quasi 150.000 suini 'mattati' ogni anno nello stabilimento (dove viene macellato il 19 per cento degli 800.000 esemplari suini in tutta l'area provinciale). Dai video si evince come i metodi utilizzati all'interno della struttura siano poco ortodossi: mutilazioni di esemplari ancora vivi, in alcuni casi ancora cuccioli, stordimento 'illegale' di gruppo (in violazione delle norme di benessere animale, secondo cui ogni esemplare deve essere stordito singolarmente), trasporti inadeguati, sprangate in testa, e violenze varie. 

“Vogliamo sapere, innanzitutto, se Regione Lombardia fosse a conoscenza di quanto stava accadendo a Salvirola e, inoltre, come si stia attivando in merito al rispetto delle normative sul benessere animale, anche a tutela delle numerose aziende agricole del settore, che invece rispettano le regole e che verrebbero eventualmente penalizzate da condotte non rispettose della normativa” spiega il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni, che sul tema era già intervenuto lo scorso dicembre, con un ordine del giorno al bilancio concernente il finanziamento di iniziative per il benessere animale e l’incremento del livello di biosicurezza negli allevamenti zootecnici e lo scorso marzo, con la proposta presentata durante la sessione europea del consiglio regionale, di chiudere gli allevamenti di visoni e più in generale di animali da pelliccia, e di promuovere maggiormente il benessere animale nel nostro paese.

“Alla giunta lombarda, abbiamo poi chiesto anche maggiori informazioni sul tipo di controlli effettuati dagli enti preposti – aggiunge il consigliere dem - e se non sia il caso di potenziarli, alla luce di questa ultima vicenda, ma anche dopo le numerose segnalazioni relative anche ad altri temi ambientali che stanno coinvolgendo il territorio lombardo, come il caso dell’indagine dei gessi di defecazione che ha coinvolto l’azienda WTE”.