Palazzo Pignano, ragazzo di 18 anni muore investito da auto pirata

Pietro Cioroaba è stato travolto dopo essere uscito dalla discoteca. Chi lo ha investito ha proseguito la sua corsa senza fermarsi a vedere cosa fosse successo

 Pietro Cioroaba

Pietro Cioroaba

Palazzo Pignano (Cremona), 3 settembre 2019 - «Oggi vado a casa a piedi». Lo ha detto domenica notte agli amici uscendo dalla discoteca il 18enne Pietro Cioroaba, studente di origini romene da anni residente con la famiglia a Palazzo Pignano in provincia di Cremona. Ma a casa Pietro non è mai arrivato. Erano passate le 3 del mattino quando si è incamminato. È uscito dalla discoteca Magika, in territorio di Bagnolo Cremasco, ha preso la via, molto stretta, di raccordo alla Paullese e si è indirizzato verso Palazzo Pignano. Ma quando è arrivato ad una cinquantina di metri dal rondò che smista il traffico che scende dalla Paullese, su una curva che piega a sinistra, è stato investito da dietro e scaraventato al di là del guard rail. Probabilmente da un furgone, che poi ha proseguito la sua corsa senza fermarsi a vedere cosa fosse successo, come stava la vittima, se avesse la necessità di essere soccorsa. L’autista se ne sarebbe semplicemente andato.

Non si sa se il ragazzo sia morto sul colpo, oppure no. Lo stabilirà l’autopsia disposta dal magistrato, sul posto per rendersi conto della situazione. Si sa che nella tarda mattinata di domenica gli amici hanno cercato Pietro senza ottenere risposta. Dopo averlo inutilmente chiamato sul cellulare, qualcuno lo ha cercato a casa, dove i genitori lo stavano ancora aspettando. Ed è scattato l’allarme. Gli amici hanno inondato i social con la foto del ragazzo sparito, chiedendo di contattarli, di dare notizie, sperando che Pietro fosse andato a dormire da qualcuno di loro, avesse perso il cellulare, fosse ancora addormentato. Mano a mano che le ore passavano, i dubbi sulla scomparsa del ragazzo hanno cominciato a diventare realtà. Ieri mattina la mamma Magdalena è andata dai carabinieri di Pandino per denunciare la scomparsa del figlio. Ha lasciato foto e numero di cellulare. E poco dopo in caserma si è presentato un giovane di Pandino, che ha detto che forse aveva investito qualcuno, o qualcosa, la notte precedente, «probabilmente il guardrail», ma che non sapeva il punto esatto. Ma proprio grazie al cellulare Pietro è stato trovato. I militari hanno cercato di rintracciare la cella alla quale il suo telefono era agganciata e l’hanno trovata.

Il segnale ha detto che il giovane era nell’area del canile sovraccomunale di Vaiano Cremasco. Sul posto sono arrivati i mezzi di soccorso e i carabinieri hanno organizzato una battuta alla ricerca del punto esatto indicato dal cellulare. E ad un certo punto, dietro un cespuglio, Pietro è stato trovato. Morto. È sembrato subito chiaro che il ragazzo fosse stato investito e sono scattate le indagini per individuare il pirata. Pare che l’uomo che si è presentato in caserma sia già stato interrogato:se l’ipotesi che è il pirata troverà conferma, per lui le accuse saranno quelle di omicidio stradale, fuga dopo incidente e omissione di soccorso.