Omicidio Ogliari, parte quarta. Ancora a giudizio ex e amante

Crema, nuovo processo a Milano dopo due assoluzioni. Quando fu ucciso stava attraversando una durissima diatriba con la moglie che aveva portato la figlia in Polonia di Pier Giorgio Ruggeri

A sinistra, Angelo Ogliari, ucciso il 31 ottobre 2007, insieme alla senatrice Cinzia Fontana

A sinistra, Angelo Ogliari, ucciso il 31 ottobre 2007, insieme alla senatrice Cinzia Fontana

Crema, 17 marzo 2015 - Ogliari quater, in scena questa mattina alla corte d’Assise d’Appello di Milano. Per la quarta volta il delitto di Angelo Ogliari, ucciso la notte del 31 ottobre 2007, entra in aula. Non sono bastate due assoluzioni, ottenute in primo e secondo grado, in quanto la Cassazione, nello scorso mese di maggio, ha impugnato le sentenze e ha ordinato di ripetere il processo, davanti alla corte di Milano, dove questa mattina dovrebbero presentarsi i due imputati: l’ex moglie di Angelo Ogliari, Jolanta Lewandowska e il suo ex convivente, Edgar Fagraldines. I due saranno difesi dai legali Elisa e Martino Boschiroli che, sin qui, hanno sempre ottenuto soddisfazione. Non ci sarà la parte civile, in quanto la sorella di Ogliari è deceduta. La corte di Cassazione, esaminando gli atti dei processi che hanno mandato assolti i due imputati, ha chiesto alla procura di indagare meglio sull’impronta di piede trovata sul luogo del delitto, un’impronta anonima perché lasciata da un piede numero 37 che aveva indosso una calza. Il procedimento si svolgerà con rito abbreviato, lasciando spazio solo alle conclusioni dell’accusa e alle arringhe difensive dei due avvocati degli imputati.

Nei precedenti processi in entrambi i casi i pm avevano chiesto l’ergastolo, poi scontato a 30 anni di prigione per via del rito, nonostante le assoluzioni per mancanza di prove. Angelo Ogliari venne trovato ammazzato nella sua casa di Cremosano, dove viveva da solo. L’uomo era stato aggredito intorno alle tre del mattino da almeno due persone e colpito alla testa mentre entrava nel cortile. Trascinato nel garage e poi nel bagno di servizio, Ogliari veniva finito con quattro martellate alla schiena. Il cadavere dell’uomo venne trovato solo 14 ore dopo. Ogliari aveva in corso una durissima diatriba con la moglie separata, che aveva prelevato la loro figlia Diana, affidata al padre, e l’aveva portata in Polonia senza più restituirla. Ogliari aveva vinto due cause in Polonia e stava per riavere la bambina. Non ha fatto in tempo.