Morte di Sabrina Beccalli a Crema: scatta il ricorso in Appello

Alessandro Pasini venne assolto in primo grado. Il pm non è convinto della sua innocenza. Il nodo del trauma cranico

Sabrina Beccalli

Sabrina Beccalli

Crema (Cremona), 26 febbraio 2022 -  L’assoluzione incassata da Alessandro Pasini, incarcerato perché ritenuto autore della morte di Sabrina Beccalli, nell’agosto 2020 non trova d’accordo il pubblico ministero Roberto Pellicano, capo della procura di Cremona, che ieri ha depositato la richiesta di Appello avverso quella sentenza emessa dal giudice il 29 ottobre scorso.

Molte le motivazioni addotte. Tutto parte dall’errore grossolano dello scambio dei resti di Sabrina Beccalli con quelli di un cane. Così il cadavere è andato disperso al 65%, si legge e l’indagine non ha potuto accertare il meccanismo del decesso. Quindi si passa a esaminare la difesa di Pasini, che attribuisce la morte di Sabrina a conseguenze di una overdose, ma questa tesi andrebbe rivista nell’ottica della credibilità di una simile ricostruzione in quanto i fatti possono avere spiegazioni diverse. Secondo il pm, non è tanto la perdita del 65% del corpo carbonizzato di Sabrina ad aver condizionato pesantemente l’indagine, quanto proprio la carbonizzazione dei resti, come a dire che se anche il cadavere fosse stato trovato integro ma carbonizzato, le indagini sarebbero state ugualmente difficili. Di qui si passa a Pasini, il quale avrebbe distrutto il cadavere proprio per evitare che lo stesso "parlasse". Altro fatto dove è necessario indagare è nel referto del perito, nel quale si fa presente che Sabrina poco prima di morire ha subito un trauma cranico e questo poco si accorda con la morte naturale della vittima.

Le fratture sul viso di Sabrina

Secondo il pm, non è detto che il trauma cranico subito dalla Beccalli sia avvenuto per caduta contro il bordo della vasca da bagno e questa è una mera ipotesi. Quindi nella richiesta di appello ci si sofferma sulle macchie di sangue. Secondo Pasini, Sabrina si sarebbe alzata dal letto quando si è accorta di perdere sangue dal naso, dovuto al fatto di aver sniffato cocaina. Questo non è normale perché nel momento in cui una persona si accorge di perdere sangue dal naso, cerca di tamponarlo, non si avvia verso il bagno lasciando scorrere il sangue. Per tutto questo il pubblico ministero chiede di ripetere il processo davanti alla corte d’Appello di Brescia, convinto della responsabilità penale di Alessandro Pasini.