
Di rinvio in rinvio non viene nemmeno più annunciata la data d’inaugurazione E nel frattempo le spese a carico del Comune sono raddoppiate
Qualcuno si ricorda del sottopasso? Sì, il buco che deve passare sotto la ferrovia e liberare i cremaschi dalla gogna del passaggio a livello che interrompe il viale di Santa Maria. Quel passaggio avrebbe dovuto essere pronto nel maggio 2022, poco prima delle elezioni comunali, e poi rinviato di volta in volta con spiegazioni sempre diverse che sin qui hanno portato ad accumulare 29 mesi di ritardo su una previsione di fine lavori di 14 mesi.
La strada avrebbe dovuto essere pronta a settembre, prima dell’inizio delle scuole, ma poi ha subìto l’ennesimo, incredibile ritardo. Le Ferrovie dello Stato avevano confermato ai primi di luglio che il sottopasso era quasi pronto. Il tunnel che eviterà ai cremaschi di fermarsi alle sbarre del passaggio dei treni in viale Santa Maria diventerà realtà ai primi di settembre, era stato anticipato. E ancora nella prima settimana di settembre era stato annunciato ufficialmente che mancava poco, pochissimo, tre settimane o al massimo quattro: mancava solo la data da concordare con il Comune, che non sarebbe caduta più in là della prima settimana di ottobre.
Oltre alla questione dei tempi esageratamente dilatati, c’è anche il capitolo spese. Da un preventivo iniziale di 5.9 milioni si è arrivati al consuntivo finale di 10.1 con un aggravio di costi per il Comune di Crema, cui tocca investire il 53% del budget, pari a 2.2 milioni. E adesso? Della data – presunta, possibile, ipotizzata – nessuno parla più. E l’inaugurazione?
P.G.R.